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Cultura > Felicemente

Ci meritiamo i successi raggiunti

di Benedetta Ionata

- Fonte: Città Nuova

Si chiama “sindrome dell’impostore” e chi ne soffre sente di non essere all’altezza dei propri traguardi. Come aiutarci ad uscirne?

successi

Quando si parla di non sentirsi all’altezza dei successi raggiunti, si parla spesso di “sindrome dell’impostore”. Questa sindrome fa riferimento a quelle persone che credono di non meritare i propri risultati, di non meritare la stima che le persone hanno di loro e che sentono di non essere così competenti o intelligenti come gli altri potrebbero pensare.

La sindrome dell’impostore può insorgere a causa di una combinazione di fattori sia interni che esterni. Ad esempio le esperienze dell’infanzia, le aspettative della società, gli stereotipi di genere o le dinamiche familiari possono contribuire allo sviluppo dell’insicurezza, ma anche le norme e i pregiudizi culturali possono esacerbare questa sindrome.

Spesso chi ne soffre, nonostante i risultati significativi raggiunti, si ritrova perseguitato dall’insicurezza, temendo di essere impostori che alla fine verranno smascherati, anche se, in realtà, chi ha questa sindrome è spesso ben realizzato e può ricoprire alte cariche o avere numerosi titoli accademici. Tuttavia proseguire con questa mentalità può non solo ostacolare la crescita sia personale che professionale, ma anche ostacolare l’avanzamento di carriera e minare il benessere generale. Perché minimizzando i propri risultati, si attribuisce il proprio successo a fattori esterni e si incontrano difficoltà nell’affermare se stessi come leader competenti. Di conseguenza questi dubbi su se stessi possono portare a mancate opportunità di avanzamento e diminuzione della soddisfazione sul lavoro.

La sindrome dell’impostore non si manifesta solamente con la minimizzazione dei propri risultati, ma anche con la continua ricerca di perfezione stabilendo standard irrealisticamente elevati e sentendosi inadeguati quando tali standard non vengono soddisfatti, con il lavoro eccessivo perché si crede che il successo sia solo il risultato di un duro lavoro ma che invece porta al burnout e a trascurare la cura di sé, e infine anche con la paura di sbagliare sentendosi ansiosi di affrontare nuove sfide o presumere che eventuali errori esporranno la vera incompetenza.

Come superare la sindrome dell’impostore?

A volte spostare il focus dell’attenzione sui propri successi è un modo sia per imparare a gestire la sindrome che per coltivare la propria carriera. Infatti si può iniziare facendo un elenco dei propri successi, grandi e piccoli, riflettendo sullo sforzo, le capacità e la dedizione che sono stati necessari per raggiungerli. Consentiamo a noi stessi di celebrare i nostri successi e facciamo in modo di essere orgogliosi dei nostri risultati, riconoscendo che il nostro duro lavoro e i nostri talenti hanno contribuito al nostro successo. Celebrare i risultati rafforza la fiducia in noi stessi e aiuta a contrastare gli effetti negativi della sindrome dell’impostore.

Anche aspettarsi di commettere errori all’inizio di una nuova esperienza fa parte del processo, identificando e sfidando i pensieri autoironici che alimentano la sindrome dell’impostore e imparando a comprendere meglio il proprio critico interiore in modo da poter sfidare le storie negative. Allo stesso tempo, è importante favorire la pratica dell’autocompassione e ricordare a se stessi che commettere errori è una parte naturale della crescita e dell’apprendimento.

In più, può aiutare rivolgersi a colleghi, amici fidati, familiari o mentori che possono comprendere ed entrare in empatia con i sentimenti di insicurezza. Infatti discutere le proprie esperienze con gli altri spesso ci aiuta a vedere che anche loro condividono emozioni simili alle nostre, e il loro supporto e la loro prospettiva possono fornire rassicurazione e aiutare a ottenere una visione più realistica delle proprie capacità.

Dunque abbracciamo i nostri risultati con fiducia. Invece di concentrarci sul fatto di essere impostori, concentriamoci sul fatto che siamo capaci, meritevoli e degni di ogni successo che ci viene incontro.

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