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Firme > Chiesa cattolica

Una comunità che cammina

di Sergio Pellegrino

Se dovessi indicare un’esperienza nella quale ho potuto vedere e toccare la Chiesa sinodale, non esiterei ad indicare la seconda Assemblea nazionale delle Chiese in Italia (Roma, 31 marzo – 3 aprile 2025). Nella varietà di vocazioni e ministeri, espressioni territoriali, sperimentazioni attuate negli ultimi 4 anni di cammino sinodale, era evidente l’essere una famiglia, una comunità, portatori ansiosi di molte domande ed esploratori coraggiosi di qualche risposta.

Non si è fatto nulla, infatti, per nascondere la varietà degli approcci alla realtà e delle gerarchie delle urgenze che interpellano. Ma era evidente anche che si stava insieme nell’ascolto e nella corresponsabilità, in un cammino che non può essere fermato. Quali rappresentanti delle nostre realtà ecclesiali, ci siamo sentiti protagonisti nel difficile lavoro di “messa a terra” di alcune scelte concrete espressione della prima fase narrativa e della seconda fase sapienziale.

L’immagine del pellegrinaggio può aiutare a comprendere la complessità del passaggio: nello zaino devi mettere solo quello che credi possa essere necessario. Il bisogno di essere essenziali – per alcuni troppo – ha fatto dubitare delle 50 Proposizioni presentate, ormai lontane dalla discorsività dei Liniamenti e della laboriosità dello Strumento di lavoro. Ai gruppi di lavoro il compito di cesellare, riformulare ed integrare le Proposizioni con il risultato di una ricchezza di emendamenti che dice la nostra varietà.

Restava, tuttavia, la necessità di un accordo su un testo da proporre al discernimento dei vescovi e che la scarsità del tempo a disposizione ha impedito di votare. Si sarebbe potuto demandare al Comitato nazionale del cammino sinodale il compito di trovare la quadra, anche per rispettare il cronoprogramma che prevedeva l’assemblea ordinaria dei vescovi a maggio. Ma non conta arrivare prima, bensì arrivare tutti. Per cui il Consiglio Permanente ha incaricato la Presidenza di riformulare le Proposizioni e mettere l’Assemblea nazionale, riconvocata il 25 ottobre prossimo, nelle condizioni di votarne il testo.

La prima Assemblea di novembre scorso è stata ignorata dai mezzi di comunicazione, mentre questa seconda Assemblea ha avuto il merito di prendersi il posto nei notiziari e nei giornali nazionali. Questo è positivo, se non fosse che si è raccontato di un evento sinodale con linguaggio improprio e per certi versi forviante.

Ma questo dice almeno una cosa: non è detto che quello che la Chiesa vive e comunica sia immediatamente comprensibile. Anche per la comunicazione bisogna trovare spazio nello zaino. Il cammino continua

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