Che cibo diamo?

Come nutrire cani e gatti. Sono tra le domande più frequenti rivolte ai veterinari. Qualche consiglio e un pò di buon senso
cani

Tra le domande più frequenti che ci rivolgono i proprietari dei nostri piccoli amici a quattro zampe un posto prioritario hanno quelle relative all’alimentazione: cosa deve mangiare il nostro amico peloso, quante volte al giorno, quando e così via. La diatriba poi, tra cibo casalingo e cibo commerciale viene posta e riproposta più volte anche a scelta già fatta. Ci si chiede se comodità (cibo commerciale) non vada di pari passo a bassa qualità e conoscenza delle materie prime (cibo casalingo) sia, a prescindere da tutto il resto, garanzia di salute e buona qualità. In realtà né l’una né l’altra asserzione sono totalmente vere né da prendere con rigidità. Difatti se il cibo casalingo da una parte sembrerebbe la scelta migliore proprio perché sappiamo come lo cuciniamo e cosa abbiamo messo dentro, dall’altra non conoscere le esigenze metaboliche dei nostri amici a quattro zampe può creare problemi seri sia a causa di importanti ma sconosciute carenze alimentari sia per incapacità digestive dei nostri animali (soprattutto del gatto) con conseguente mancato apporto dei necessari e fondamentali componenti nutrizionali.

Il discorso intorno al cibo da somministrare ai nostri beniamini è, quindi, vario e complesso come quello che riguarda noi primati capaci, in scienza e coscienza, di capire e scegliere cosa è meglio per noi e per chi ci circonda, animali compresi. Volendo però rendere una scelta non un dilemma e fornire giusto alcuni elementi imprescindibili che possono guidarci nelle valutazioni in corso, proponiamo di seguito alcune tra le informazioni che esperti nutrizionisti, comportamentisti e studiosi del caso ci forniscono.

Prima di tutto ricordiamo che cani e gatti sono carnivori (il gatto carnivoro obbligato), ciò significa che il pasto deve contenere imprescindibilmente una componente proteica di origine animale (carne, pesce, ricotta) tutti i giorni e ad ogni pasto.

Un solo pasto al giorno può essere insufficiente per alcuni cani che mangiando ogni 24 ore resterebbero per troppo tempo con lo stomaco vuoto, con conseguente accumulo di succhi gastrici e vomito. Sono, quindi, da preferire più razioni al dì (4-5 per i cuccioli, 2 per gli adulti) purchè non si superino le dosi giornaliere totali.

Vanno evitati cibi crudi per impedire l’ingestione di agenti patogeni o parassiti.

Ogni animale a seconda dell’età, delle dimensioni, dell’attività che svolge e di dove vive ha un determinato metabolismo e quindi un certo fabbisogno energetico da cui partire per stabilire la dieta da somministrare.

Alcuni dei nostri cibi sono vietati ai nostri amici pelosi perché dannosi o addirittura velenosi (anche aglio e cipolla, quotidianamente presenti nella nostra cucina, lo sono).

Se decidiamo per le diete commerciali, una volta trovata quella giusta per il nostro cane (gradita al palato del nostro amico e che produce una stabilità nel peso o un accrescimento fisiologico, un pelo lucido e feci nella norma) è consigliabile non variare continuamente marca o gusto per evitare disordini gastrointestinali.

Sia il cane che il gatto hanno carenze enzimatiche e di amminoacidi che richiedono integrazioni o attenzioni particolari nella preparazione dei cibi.

Cibi duri lasciano i denti più puliti rispetto a quelli molli.

L’acqua va lasciata sempre a disposizione.

Aggiungiamo che per motivi educativi i cani devono mangiare dopo i loro padroni, in questo modo si stabilisce la giusta gerarchia (il capobranco mangia sempre per primo). Per lo stesso motivo e per evitare la somministrazione di avanzi cucinati con troppo condimento o con cotture dannose per l’animale (ad esempio frittura), anche i bocconi dal tavolo vanno evitati.

Sempre per motivi comportamentali ai cani il cibo va proposto in ciotola per 10-15 minuti, allo scadere dei quali, che l’animale abbia mangiato o no, il cibo va sottratto e riproposto al pasto successivo.

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