C’è brutto tempo, compiliamo il censimento

Avventure tra una pagina e l'altra del voluminoso questionario, in una cupa giornata d'ottobre
censimento

La busta formato A4 è parecchio voluminosa. Nella finestra principale c’è naturalmente il mio indirizzo, in un’altra un codice a barre, in basso a sinistra una raccomandazione al portalettere: in caso di mancato recapito restituire a ccr, via Riccardo Balsamo Crivelli. Devo dire che questo nome m’incuriosisce non poco, allora soddisfo la mia curiosità e scopro che Crivelli è nato a Settimo Milanese nel 1874 ed è morto a Bordighera nel 1938, ma soprattutto, che è un poeta italiano. Già allora i milanesi preferivano al mare di nebbia il mare d’acqua. Vatti sapere poi perché. Ad esempio oggi è un giorno di cielo cupo, ma talmente cupo, che Annalisa non s’è posta il minimo dubbio: si mangia polenta, ed è l’occasione per consumare quei funghetti dei gelsi che ho raccolto durante la battuta di caccia andata a vuoto l’altro ieri pomeriggio. Sono una bontà, e fanno da base squisita alla salsiccia.

 

Ebbene, ora sono qui nel mio studio alle prese con la busta, che incuriosisce. Che sia l’album con le foto della figlia di Carla Bruni? O un libro sulla storia della famiglia di qualche primo ministro? D’altra parte la Bibbia ce l’ho, e non ho ordinato né il Corano né il Talmud a fascicoli. Apro e m’accascio sulla scrivania esclamando:«Annalisa, molla la polenta che è arrivato il questionario dall’Istat sul censimento!». Lei in tutta risposta ribatte: «Sbrigatela tu, che se mollo la polenta s’attacca!». Oddio, proprio questo mi tocca oggi? D’altra parte è il giorno giusto, guardo dalla finestra se per caso filtra un benché minimo raggio di sole, ma niente. Sono condannato. Non ci sono figli da accompagnare in palestra, in piscina o a judo, né tantomeno cani da portare in giardino o spese al supermercato da fare. Sono condannato. Anche il telefono resta muto mentre leggo le otto pagine di istruzioni. E man mano che volto foglio ho il terrore di trovarmi di fronte il quadro Irpef o Ilor della dichiarazione dei redditi.

 

Dribblato ciò, mi tuffo sulla battaglia navale, ovvero a fare crocette. La tentazione è forte: le metto a caso! Poi resisto, per questo c’ho il sudoku, e anche il cruciverba. Sono al massimo della fusione, quando di botto si spalanca la porta e Annalisa urla che il pranzo è pronto. Ci voleva, polenta con salsiccia e funghi sono una leccornia. E con questi sapori chi parla? Ma il bello viene dopo, quando spiego quel macello di questionario e come mi sono districato: cosa da “santo subito”, e mi sento rispondere che si poteva fare assieme, che sarebbe stato molto meglio. Mi rosico il fegato perché proprio lei mi aveva risposto «Sbrigatela tu, che se mollo la polenta s’attacca». E vabbè, ad attaccarmi stavolta sono io. Ah, dimenticavo: Crivelli visse gran parte della sua giovinezza a Brivio, nei dintorni di Lecco. I suoi viaggi si svolgevano a piedi, e non amava i mezzi di locomozione come il treno o l’automobile. Ostentò un ostinato misoneismo, che lo portava al rifiuto di ogni aspetto della modernità, dall’automobile al cinematografo, dall’abbigliamento alle correnti poetiche e letterarie.

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