Sposo, padre, amico degli ultimi della terra: con queste connotazioni a Carlo Casini è stato dato il riconoscimento di Servo di Dio. Con un’editto (vedi in allegato), il Vicariato di Roma, dal 1° ottobre ha avviato ufficialmente il processo di beatificazione del magistrato che, a fronte delle pratiche manipolatorie della vita umana, portò avanti per decenni un intenso impegno culturale e politico in Italia ed Europa. Ma la sua opera non fu solo di pensiero; egli diede vita ad una azione popolare che si concretizzò con il sorgere del Movimento per la Vita ed affrontò molteplici forme di disagio costituendo la rete dei Centri di Aiuto alla vita che, negli ultimi anni, hanno aiutato a nascere oltre 70mila bambini.
Ora la Chiesa intende raccogliere documenti e testimonianze di quanti lo hanno conosciuto. E saranno moltissime le persone che esprimeranno esperienze e pensieri; Carlo infatti è stato deputato per 4 legislature in Italia e, successivamente, in Europa. Con la sua preparazione di magistrato e la passione di intellettuale-padre di famiglia ha girato in Italia giungendo fino ai più piccoli paesi dove c’era qualcuno o qualche organizzazione che desiderava approfondire il tema della vita.
Qui, di seguito riportiamo il pensiero di alcuni con cui Casini ha collaborato in vari campi.
L’avv. Giuseppe Barbaro di Bari: «Ho maturato la mia conoscenza con Carlo Casini nel corso di innumerevoli incontri. Egli animava, stimolava, incoraggiava, motivava. Nel 1999 abbiamo condotto insieme una intensa battaglia a base di scritti, opuscoli interventi alla Camera per far cessare il far west della provetta in nome del diritto a nascere e del diritto all’identità psicologica ed esistenziale (è il tema della famiglia) dei figli chiamati alla vita con le tecnologie riproduttive.
Casini era esemplare perché, alla fermezza sui criteri e i principi, univa sempre un sincero e convinto amore per l’uomo, ogni uomo. Carlo era un mix davvero straordinario tra sensibilità umana e competenza professionale che facevano di lui un testimone autorevole e credibile.
Al tempo, ero Vice Presidente della FAFCE (Federazione Associazioni Familiari Cattoliche Europee) con sede in Bruxelles. Ricordo un suo memorabile intervento al Parlamento Europeo nel 2013 quando, presentando i due milioni di firme raccolte nei 28 Paesi dell’Unione a sostegno della petizione One of us ebbe a dire: «Questa iniziativa è un seme da cui può essere risvegliata l’anima dell’Europa e chiede il sostegno di tutte le persone e gli organismi che credono che l’Europa non sia solo un mercato».
Tutti noi che abbiamo conosciuto Carlo Casini e in qualche modo hanno collaborato con lui per la tutela della vita, abbiamo ora la responsabilità di conservare il suo ricordo e di proseguirne, come possibile, l’opera».
La senatrice Paola Binetti di Roma: «Carlo Casini, servo di Dio: così la Chiesa ha riconosciuto il carisma di una persona che ha speso tutta la sua vita a servizio della Vita degli altri. Per Carlo però, non bisogna dimenticarlo mai, la vita era sostanzialmente radicamento nella Vita soprannaturale, nella vita di Cristo, che lui amava con la discrezione tipica di un santo del XXI secolo.
La vita di Carlo è stata vita di servizio da quando, giovane magistrato, è entrato a contatto con il dramma dell’aborto, che ha combattuto con tutti i mezzi a sua disposizione; senza mai confondere l’aborto, come pratica devastante che toglie la vita ai soggetti non ancora nati, e le donne che abortivano, ognuna di loro travolta da mille ragioni, che non andavano stigmatizzate, ma comprese e se possibile risolte. Ha sostenuto in ogni modo possibile tutte le iniziative che avrebbero potuto offrire alle donne gli aiuti necessari per accogliere la vita, ogni vita, anche se la stessa vita delle donne era segnata dalla povertà, dalla solitudine, perfino dalla disperazione in alcuni casi.
La sua impresa non è mai stata soltanto una impresa umana, misurata dai numeri, dai centri attivi, dalle mamme accudite, dai bambini nati… ma sempre molto di più. Un riflesso straordinario dell’Amore di Dio per gli uomini, che Carlo sapeva riconoscere in chiunque si avvicinava a lui e si offriva timidamente di collaborare con lui.
«Un bambino è per sempre», amava ripetere. Con ogni bambino la storia ricomincia, si moltiplica, si illumina di una luce speciale. In questo c’era la consapevolezza che stava collaborando con l’azione creatrice di Dio.
La sua santità porta la traccia indelebile di questo amore forte per la vita e per la sorgente della vita e la Chiesa si appresta a riconoscere questa testimonianza straordinaria».
La ballerina étoile Liliana Cosi di Milano: «La notizia di Carlo Casini Servo di Dio mi ha dato una grande gioia! Egli ha speso tutte le sue energie spirituali e fisiche perché la Vita abbia sempre una priorità su tutto. La sua figura ha sempre fatto parte della mia storia e lo ricordo come un porta-bandiera di qualcosa di essenziale.
Due volte, con la nostra Compagnia di Balletto, sono stata ad eventi da lui promossi. Il primo è stato nel 1986 al Palazzetto dello Sport di Firenze, presenti 15mila persone. Era il 17 maggio. In quel pomeriggio egli aveva invitato a testimoniare Madre Teresa di Calcutta e Chiara Lubich. Non dico l’emozione di tutti noi ballerini (eravamo una decina) a doverci esibire dopo tre figure di quel calibro. Il secondo è stato l’anno dopo, in Piazza Porta Romana sempre a Firenze. Era il 23 luglio e questa volta abbiamo scelto uno spettacolo del nostro repertorio dal titolo Risveglio dell’Umanità su musiche di Stravinski, Smetana e George Enescu. Veniva rappresentata l’umanità continuamente in lotta con sé stessa, sempre alla ricerca di pace e di vita, i grandi valori che hanno ispirato l’azione di Carlo Casini.
Dott. Mounir Farag del Cairo (Egitto): «Ho conosciuto personalmente Carlo a Firenze negli anni 1991/92, dove, per la mia specializzazione in medicina, ho frequentato l’università di Careggi. Per me non fu il rispettabile “onorevole Casini”, come me lo avevano presentato prima della sua straordinaria conferenza, ma lo vidi come il “santo apostolo della vita del XX secolo”.
L’on. Casini e diventato il “carissimo Fratello Carlo”, è diventato subito il modello per il mio viaggio terrestre di medico. Molti sono stati i convegni in cui abbiamo partecipato insieme anche per portare il pensiero della Santa Sede sulla vita umana. Nel 1994, al termine della conferenza ONU/ ICPD del Cairo, egli venne con la moglie Maria a far visita al nostro Istituto San Giuseppe per la Famiglia, vita e Bioetica nato in quell’anno. La sua presenza fu per noi una benedizione. In quell’occasione, come segno della sua partecipazione, Carlo offrì per il nostro Centro tutti i soldi che aveva nel portafoglio. Ora migliaia di coppie, cristiane e musulmane vivono preparati bene al matrimonio e riparati dalla separazione».
Anna e Alberto Friso (Roma): «Carlo Casini è nella storia per la strenua difesa della vita umana, valore primigenio che lo ha portato a “vendere tutto” per farlo rilucere nella società quale perla preziosa del Vangelo. Le sue illuminate argomentazioni bioetiche e giuridiche sulla vita umana e sul dovere di tutti noi di salvaguardarla in tutte le sue fasi ed età, continuano ad ispirare ricerche e iniziative non solo in Italia: da questo mese si è aperta la cattedra “Carlo Casini” all’università Anáhuac del Messico. Il ricordo di esserci trovati attorno allo stesso tavolo nel Forum delle Associazioni famigliari o al Dicastero della Famiglia, del quale è stato stimato Consultore, rende ancor più grande la gioia per il suo riconoscimento di servo di Dio».