È tempo di feste e di fine anno, domande di senso affiorano e ci interrogano. il neurologo e psichiatra Viktor Frankl diceva che «l’essere umano si realizza solo in proporzione al senso che trova adempimento in lui». Per riflettere su questo possiamo farci aiutare dalla cultura giapponese e nello specifico dal principio dell’ikigai. Questo concetto si può tradurre in iki (vivere) e gai (ragion d’essere, senso, scopo). L’ikigai è un’energia vitale capace di tradursi in benessere e salute. Può abbracciare vari significati come: il senso della vita, la gioia di fare delle cose che creano una vita degna di essere vissuta, la realizzazione di sé, la ragion d’essere, ecc. Ikigai è collegato al senso della vita in un modo molto concreto e quotidiano. Nasce dall’incontro di 4 dimensioni:
- Ciò che ami fare.
- Ciò in cui sei competente.
- Ciò di cui il mondo ha bisogno.
- Ciò per cui puoi essere ricompensato.

Il diagramma a quattro cerchi che rappresenta ciascuno dei quattro elementi fondamentali dell’Ikigai: ciò che ami, ciò in cui sei bravo, ciò di cui il mondo ha bisogno e ciò per cui puoi essere ricompensato. Foto di Finde Zukunft da Unsplash.
L’intersezione di queste aree rappresenta il tuo ikigai. A differenza dell’idea occidentale di realizzazione personale non deve essere grandioso, può cambiare nel tempo, può essere fatto di piccole cose quotidiane. Spesso, l’ikigai non è definito da una singola cosa, ma da un equilibrio dinamico tra ciò che dà significato, continuità e gioia. Studi e osservazioni hanno correlato l’ikigai con maggiore benessere psicologico, resilienza nelle difficoltà e senso di direzione anche nelle crisi. Puoi iniziare chiedendoti: quali attività ti appassionano e ti danno energia? Quando ti senti utile agli altri? Se non avessi paura di fallire, cosa faresti?
La fine dell’anno è possibile che ti stimoli domande di senso, potresti osservare quali siano state le cose, le situazioni e le relazioni che ti hanno sostenuto, che sono state arricchenti e buone per te. Lascia andare ciò che non serve più, le situazioni o le cose che non ti fanno bene o che sono finite, non ti cristallizzare nel passato. Puoi fare spazio a ciò che conta davvero, puoi dare maggiore energia alle cose importanti.
Potresti osservare da un’altra prospettiva anche gli episodi “antipatici”, provando a dare un nuovo senso all’esperienza. Come regalo scrivi una lettera a te stesso per il nuovo anno, in cui ti parli con onestà e libertà, definisci cosa vuoi “scegliere” per il prossimo anno e cosa lasciare andare che non ti fa bene. Ricorda di ringraziarti per tutti quei momenti in cui ti sei preso cura di te, per tutte quelle volte in cui sei stato amorevole, puoi ringraziare anche per tutte quelle persone che hai incontrato, per ciò che hai imparato da loro, per il dono che sono stati per te. Chiudi la lettera inserendo il tuo ikigai come bussola per il nuovo anno.
Quale emozione ti genera? Se provi un senso di soddisfazione e pienezza sei sulla giusta strada, se provi un pizzico di ansia è possibile che sia qualcosa di particolarmente importante. Puoi seguire la tua missione con passione. La fine di un ciclo rappresenta anche l’inizio di qualcosa di nuovo. Auguro, a te e a me, giorni pieni di senso, gratitudine, di prestare voce al cuore e di vivere a contatto con gli altri.