Azzurri vincenti, senza clamore

Dal tennis al pattinaggio su ghiaccio, dallo sci allo snowboard: scarso interesse, tanti successi. Non di solo calcio vive l’Italia sportiva
Carolina Kostner

Mentre nell’Italia calciofila si fa un gran parlare di falli di mano, di provenienza degli arbitri e di milioni di euro spesi per il campioncino (o presunto tale) di turno, in giro per il mondo gli azzurri dei cosiddetti sport minori (o presunti tali) continuano a regalarci grandi soddisfazioni. Parliamo di atleti famosi e celebrati, come Carolina Kostner, o di ragazzi sconosciuti ai più, come Roland Fischnaller, tutti splendidi interpreti di un panorama sportivo che va ben al di là del ricchissimo rettangolo verde.

Chi proviene da un ambiente non certo caratterizzato da ristrettezze economiche è la coppia d’oro del nostro tennis, capace di mettere in bacheca tre delle ultime quattro prove del Grande Slam. L’ultima perla di Sara Errani e Roberta Vinci è arrivata pochi giorni fa agli Australian Open, conquistati al termine di un combattutissimo ultimo atto contro le beniamine di casa Ashleigh Barty e Casey Dellacqua. Il vero capolavoro, però, era arrivato nei quarti di finale col successo ai danni delle sorelle Williams, una magnifica impresa che ha legittimato il primato delle azzurre nel ranking mondiale di doppio e che fa ben sperare in vista della sfida di Fed Cup – in programma fra due weekend a Rimini – proprio contro gli Stati Uniti: senza Venus Williams, alle prese con problemi alla schiena, l’impresa si fa ancor più possibile. Prima delle donne, però, toccherà agli uomini, che da venerdì a domenica ospiteranno la Croazia sulla terra rossa del “Palavela” di Torino. Anche qui, le chance non mancano: proprio a Melbourne, infatti, Andreas Seppi ha battuto Marin Cilic in un vero e proprio anticipo degli ottavi di Coppa Davis, mentre il doppio Bolelli/Fognini si è spinto fino alle semifinali, dove si è arreso alla coppia numero uno al mondo formata dagli statunitensi Bob e Mike Bryan.

Gennaio, mese degli Australian Open e – ovviamente – degli sport invernali, che a distanza di poche ore hanno regalato all’Italia due storici trionfi. È accaduto sabato sull’asse Kitzbühel-Zagabria: in Austria, sulla mitica Streif, Dominik Paris ha domato “la discesa delle discese” di Coppa del Mondo, impresa riuscita in precedenza soltanto a un altro azzurro (Kristian Ghedina, 15 anni fa) che ha consentito al 23enne portacolori della Forestale di balzare al comando della classifica di specialità; in Croazia, sul ghiaccio della “Dom Sportova”, Carolina Kostner (altoatesina come Paris e come tanti altri campioni azzurri) ha conquistato il suo quinto titolo europeo di pattinaggio di figura, impresa ancor più rilevante se si considera che in estate la campionessa iridata in carica aveva paventato l’ipotesi di ritiro. La passione per il suo sport, però, si è rivelata più grande di tutto, e con i Mondiali alle porte (e le Olimpiadi fra poco più di un anno) Carolina è pronta per stupire ancora. Ma a Kitzbühel e Zagabria sono arrivate altre soddisfazioni per lo sport azzurro, dal terzo posto di Christof Innerhofer in Super G alla quarta piazza di un ritrovato Giuliano Razzoli in slalom, sino ad arrivare ai due bronzi continentali delle coppie di pattinatori azzurri, Stefania Berton/Ondrej Hotarek nell’artistico e Anna Cappellini/Luca Lanotte nella danza.

Chiudiamo con le due medaglie iridate conquistate a Stoneham (Canada) dallo snowboarder altoatesino (pure lui) Roland Fischnaller. Il 33enne portacolori dell’Esercito ha migliorato il risultato dei Mondiali 2011, passando dal bronzo all’argento nel gigante parallelo (battuto soltanto dall’austriaco Benjamin Karl) e conquistando il terzo posto nello slalom, risultati che – in vista dell’appuntamento olimpico di Sochi – fanno davvero sognare. E chissà che, in Russia, non arrivi una medaglia dal boardercross femminile, podio che (a livello iridato) è sfuggito di un soffio all’appena 17enne Michela Moioli (quinta) e alla poliedrica Raffaella Brutto (sesta), passata dal pattinaggio artistico a rotelle (bronzo europeo nel 2002) allo snowboard. Una delle tante piccole grandi storie di sport, lontane anni luce da quelle del patinato calcio e, forse anche per questo, ancora più belle.

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