Avvento 2015

Chi viene? Dove? C’è chi ha la risposta sicura, in tasca: una foto a colori, una ricetta, un programma… E tu? Chi attendi? Dove?
avvento

Una volta un tale ha detto: «Molti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro» (Lc 21, 8). E ancora: «Se qualcuno vi dirà: “Ecco il Cristo è qui; ecco, è là”, voi non credeteci» (Mc 13,21).

 

C’è parecchia nebbia in giro e la gente reagisce in modi diversi: molti si chiudono in casa, leggendo i giornali e guardando la tv, azzardandosi di tanto in tanto a spiare dalla finestra. Altri si chiamano al cellulare, commentando gli avvenimenti, domandandosi a vicenda: «Cosa ne pensi?» o sfogandosi: «Ma che brutto mondo!». Qualcuno, rischiando, esce in strada, cercando di dare un volto ai fantasmi avvolti dalla nebbia, qualche volta abbozzando un saluto non sempre ricambiato. Si trova anche chi entra in una chiesa, dove incontra altri (pochi): pregano perché la nebbia si sciolga.

 

E tu? Chi attendi? Dove?

Tempo di Avvento. Ancora una volta, ogni 365 giorni. Chi, dove è venuto nel 2015? Quante cose avvenute: immigrati in massa, Siria, Iraq, Daesh, islam, Parigi, Terza guerra mondiale, papa Francesco, corruzione…

 

Quel tale ha anche detto: «Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina» (Lc 21,28). Ma quanti stanno con la testa abbassata, con un peso che la opprime e non le permette di alzarsi, costretti a guardare a terra, senza poter vedere. «Deve essere così, la vita è così, non c'è niente da fare, non illudiamoci. Quel tale può dire quello che vuole, ma è fuori della realtà».

 

Ma non ti capita ogni tanto di vedere qualcuno che si alza, che raddrizza il capo, che punta gli occhi oltre la nebbia? Che cerca una presenza, che apre gli orecchi per ascoltare una voce: Verrà, dove?

 

Non fugge da quello che avviene, anzi vi si immerge in profondità. Sospetta che Lui sta proprio lì, oltre la superficie, alla radice delle cose, degli avvenimenti, nella carne dilaniata e nel sangue sparso, nelle lacrime e nei sorrisi, negli abbracci, nel perdersi nel dono. In questa immersione ci si sporca, perché Lui è sporco: l’amore sporca. Ma è l’unico modo per essere vivi.

 

Qui Lui viene.

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