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Austria, le difficoltà del governo Stocker tra tagli di bilancio e l’avanzata dell’estrema destra

di Clemens Behr

- Fonte: Città Nuova

La coalizione austriaca di tre partiti molto eterogenei, che governa il Paese alpino dall’inizio di marzo, si sta movendo in modo sorprendentemente silenzioso: è un segno positivo o negativo?

 

Il cancelliere austriaco Christian Stocker. Foto Ansa, EPA/OLIVIER MATTHYS

Quando il nuovo governo giurò il 3 marzo 2025, le elezioni del Consiglio Nazionale si erano già tenute 155 giorni prima. Mai nella storia dell’Austria del dopoguerra era stato necessario così tanto tempo per formare un governo! All’inizio di settembre, la coalizione dei tre partiti sarà in carica da sei mesi: è composta dal partito conservatore e borghese Övp, con il cancelliere federale Christian Stocker, dal partito socialdemocratico Spö e da quello liberale Neos. Nonostante l’alleanza sia stata un parto così difficile, tutto rimane sorprendentemente tranquillo attorno al nuovo governo: nonostante le diverse visioni dei partiti e i compiti difficili, il percorso si presenta relativamente armonioso. Tuttavia, non è tutto rose e fiori.

Il nuovo governo ha sulle spalle compiti importanti. Il deficit di bilancio nel 2024 era pari al 4,7% del prodotto interno lordo. Secondo i trattati dell’Ue, non può superare il 3% del Pil. Il debito totale dell’Austria, che non dovrebbe superare il 60% del Pil, arriverà probabilmente all’84,7% nel 2025. La Commissione europea intende quindi avviare una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Austria. I tagli di bilancio, che ammontano a svariati miliardi, sono quindi uno dei compiti più scomodi che il nuovo governo dovrà affrontare.

Si parla, tra l’altro, di una riforma delle pensioni, di tagli agli assegni familiari e – per stimolare l’economia – di sgravi fiscali e della riduzione del lavoro part-time a favore del lavoro a tempo pieno.

Per contrastare il tasso di inflazione, pari al 3,6%, relativamente alto rispetto agli altri Paesi dell’Ue, il governo sta discutendo su come ridurre i prezzi dell’elettricità e dei generi alimentari nonostante le ristrettezze finanziarie. Vuole rallentare l’aumento degli affitti e ha promesso di ridurre la burocrazia. Sarà il frutto di una grande riforma amministrativa, che dovrà essere sviluppata insieme ai 9 länder e ai comuni entro la fine del 2026, ma non sarà facile da realizzare. Sebbene all’inizio tutte le parti (länder, comuni e amministrazione federale) abbiano mostrato grande comprensione per la necessità di risparmiare, quasi nessuno nel proprio ambito è disposto a farlo quando arriva il momento di apportare cambiamenti concreti: allora sono sempre “gli altri” a dover tagliare.

Dato che molti alunni, figli di immigrati, non riescono a stare al passo con la scuola, il governo sta pianificando ulteriori posti per l’insegnamento di recupero del tedesco. È previsto anche un aumento degli insegnanti di scuola materna.

Dopo la follia omicida scatenata in un liceo di Graz a giugno da un ex studente 21enne, in cui sono stati uccisi nove ragazzi e un insegnante, il governo aveva già inasprito le leggi sulle armi. Vuole anche migliorare la sicurezza attraverso il monitoraggio delle chat di messaggistica.

Molti di questi ed altri piani sono però in fase di discussione; non c’è ancora consenso su alcuni punti, neppure all’interno dei singoli partiti; le proposte non sono ancora state modellate in leggi concrete. La prima possibilità di approvazione sarà probabilmente dopo la pausa estiva del Parlamento, alla fine di settembre. Il programma di governo, in sintesi, appare carente di lungimiranza economica, è antisociale ed ecologicamente irresponsabile – un passo indietro in termini di politica climatica, stanno già criticando i Verdi. Le organizzazioni che si occupano di assistenza pubblica avvertono che i tagli potrebbero aggravare la crisi dell’assistenza e aumentare la povertà.

Tuttavia, pur con tutti i nodi politici difficili da sciogliere, il potente partito di estrema destra Fpö ha il fiato sul collo del governo. Occorre ricordare che la formazione del governo è stata preceduta da due tentativi falliti: il primo con gli stessi tre partiti, ma con l’ex cancelliere federale Karl Nehammer; e il secondo tra i conservatori dell’Övp e l’Fpö. Una delle motivazioni principali che ha spinto le leadership dei partiti Övp, Spö e Neos a riunirsi è stato l’obiettivo di impedire a tutti i costi l’ascesa al potere di Herbert Kickl, estremista di destra e presidente dell’Fpö.

In realtà, da quando l’attuale governo si è insediato, si è sentito parlare sorprendentemente poco di Kickl, anche se in precedenza aveva attirato l’attenzione dell’opposizione con le sue critiche pungenti e rumorose. Ciononostante, la sua popolarità ha continuato a crescere: secondo i sondaggi attuali, l’Fpö potrebbe ottenere ora il 35% dei voti! Mentre, secondo gli stessi sondaggi, l’Övp otterrebbe il 22%, lo Spö il 20%, i Neos il 10% e i Verdi il 9%. Il cancelliere Stocker non si preoccupa di questo, poiché le prossime elezioni del Consiglio nazionale non sono previste prima del 2029. Ma gli austriaci non vogliono aspettare così a lungo. Il governo Stocker deve convincere i cittadini al più presto e produrre miglioramenti tangibili se non vuole rischiare elezioni anticipate.

 

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