Aumenta l’acquisto di cellulari senza connessione Internet. Cosa sta succedendo?

Stiamo assistendo alla fine degli smartphone? Una nuova era comunicativa sta per iniziare? Alcuni dei motivi per cui la domanda di cellulari senza rete è in crescita
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Cellulari senza Internet, ecco la nuova tendenza. Sia per stanchezza dell’iperconnessione, sia per paura, sia per ambe due le cose, è comunque un fatto costatato nell’ultimo mese dal portale web spagnolo Idealo.com dedicato al confronto dei prezzi su un’ampia gamma di prodotti: elettrodomestici, articoli sportivi, bevande, giocatoli, neumatici… Anche cibo per cani e gatti. Un’analisi di mercato fatta a partire dai dati ricavati da questo portale ha permesso di vedere che la richiesta di cellulari detti dumbphone, cioè scemi, senza possibilità di connessione a Internet, è cresciuta esponenzialmente. In alcuni casi, come i modelli del marchio svedese Doro, l’interesse dei ricercatori è salito un 40%. Viene da chiedersi se l’era dei telefoni intelligenti, gli smartphone, è entrata in declino e per quali motivi.

È vero che il ritorno ai cellulari basici si era già verificato prima. Infatti, il marchio Nokia aveva lanciato al mercato nuove versioni negli ultimi anni, il che stava forse a dimostrare una certa stanchezza dall’essere costantemente collegato alla Rete, oltre a prevenire il rischio di sviluppare qualche patologia di quelle già diagnosticate per l’uso eccessivo di dispositivi connessi a Internet. Quel che non ci aspettavamo è che la domanda di questi dispositivi scemi sarebbe cresciuta così tanto. Il motivo, secondo Idealo.com, è stato l’ingresso in scena del malware Pegasus. E questo parla di paura.

Pegasus è uno spyware ideato dalla società israeliana NSO Group Technologies, dedicata alla creazione di software e programmi d’intrusione e sorveglianza. Principalmente i compratori sono governi e agenzie ufficiali per poter meglio «combattere il terrorismo e la criminalità», dicono i loro creatori ma, di fatto, è stato anche utilizzato in modo «improprio» anche da Paesi, organizzazioni e gruppi terroristici. Una volta installato, Pegasus consente a chi lo controlla di attivare da remoto la fotocamera e il microfono del telefono per registrare audio, video e scattare foto. Il malware scansiona anche e-mail, messaggi e può archiviare dati come la posizione del cellulare. E tutto nel modo più semplice, perché basta una chiamata per entrare nel tuo cellulare.

Qualche settimana fa, in Spagna, Pegasus è diventato protagonista in ogni spazio informativo: il Centro nazione d’intelligenza (Cni) avrebbe utilizzato questo software per controllare alcuni esponenti dell’indipendentismo catalano. Grande scandalo politico! Pochi giorni dopo la notizia era che lo stesso presidente del Governo, Pedro Sánchez, e la ministro della Difesa, Margarita Robles, erano stati anche loro spiati. Un altro scandalo! Quanto ci sia di vero in queste informazioni non la sapremo mai, ma è bastato perché il 97% degli spagnoli, secondo un’inchiesta di Idealo.com, si dicano convinti che i loro cellulari sono in grado di invadere la loro privacy in qualche modo.

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