Aveva un fascino istintivo, una bellezza capricciosa, adolescenziale e seducente anche quando parlava. Era il suo talento naturale. L’ha usato per ammaliare, prendersi gli uomini che voleva e poi lasciarli, senza troppi rimpianti, almeno all’apparenza. Come ha fatto con l’unico figlio, indesiderato, affidato ai nonni, con il quale il rapporto non è mai stato tranquillo e costante.
Era sincera, Brigitte: non era fatta per la maternità, per accudire i figli come esigeva la società dell’epoca dalle donne. Ma la ragazza studentessa di danza, scoperta, lanciata (e poi sposata) dal regista Roger Vadim, negli anni ’50 e ’60 del ‘900 ha rivoluzionato “scandalosamente” l’immagine della donna, diventando l’icona di una femminilità libera, disinibita, padrona di sé stessa. Non troppi film − solo 45 –, un passaggio ad Hollywood che non ha gradito, e lavori dove era lei, la sua bellezza istintiva, ad emergere. Alcuni titoli: Il Disprezzo, diretto da Jean-Luc Godard, Vita privata di Luis Malle, in coppia con Claudia Cardinale ne Le Pistolere e con l’altra icona Alain Delon in Amori celebri. Ma forse il più importante è stato l’esplosivo, per la morale dell’epoca, nel 1956 Et Dieu créa la femme (E DIo creò la donna), dove si impose nell’immaginario collettivo come modello di un nuovo modo di essere donna, ben prima del femminismo (che detesterà). Libera da ogni vincolo, è stata Brigitte. Libera anche dal cinema.

Alain Delon e Brigitte Bardot, foto Ansa, Epa, Sipa, Dalmas.
Una vita da diva, inseguita dai media, che non sopportava la fama (un tentativo di suicidio), che l’ha spinta a 37 anni a lasciare il cinema. Giovane, come Mina, Lucio Battisti, lei che Elvis Presley aveva definito “l’ottava meraviglia del mondo”. Ma Brigitte, bellezza felina e “innocente” come Marylin Monroe, ha deciso di ”salvarsi”, per non finire nel suicidio (forse) come l’americana. Ha sempre amato gli animali, li ha protetti nella loro fragilità, dall’uomo, sino alla morte, intrepida davanti alle critiche, anche quelle relative alle sue simpatie politiche per la destra.
Forse l’amore per gli animali nascondeva un affetto per chi è indifeso, e ciò svela un atteggiamento di dolcezza che non ci si sarebbe aspettato da una donna tanto determinata. Ma Brigitte sapeva fare battaglie, come una” Marianna” rivoluzionaria. E, questa, accanto alla “liberazione” della donna, celebrata dai suoi film, era un’altra, combattuta sino alla fine. È morta serena, sperando, come aveva detto, di scoprire “il mistero che c’è dopo”.