Appalti truccati per 10 milioni a Milano

Sarebbero coinvolte l'Aler, Ferrovie Nord, Metropolitana Milanese e la Kaleidos Srl, società legata alla Compagnia delle opere. Arresti importanti a seguito di relazioni poco limpide con la Regione Lombardia
Palazzo della procura di Milano

Sono sedici le ordinanze di custodia cautelare, delle quali sette in carcere e nove agli arresti domiciliari, emesse con l’accusa di turbativa d’asta e corruzione a carico di vari dirigenti d'azienda legati alla pubblica amministrazione lombarda . In base alle accuse, sono stati scoperti appalti truccati per 10 milioni di euro nel campo del noleggio di auto senza conducente.

Tra gli arrestati c'è una dirigente Aler e due esponenti del direttivo della Compagnia delle Opere di Saronno. Ieri i carabinieri hanno eseguito perquisizioni nella sede dell'Aler, ma nell'indagine sono coinvolte anche Ferrovie Nord, Metropolitana milanese, oltre ai comuni di Como e di Castellanza.

Particolare attenzione è riservata anche alla Kaleidos Srl, una società con sede a Saronno, legata alla Compagnia delle Opere. Già nel 2012 la procura di Milano aveva preso di mira la società, che offriva alle imprese associate alla CdO «condizioni particolari» per il «noleggio a lungo termine» delle vetture. Coinvolto anche l'ex amministratore delegato di Trenord Giuseppe Biesuz, arrestato lo scorso dicembre nell'ambito di un'altra inchiesta sul fallimento della società «Urban Screen» dove sarebbe imputato per bancarotta.

Manette anche per la responsabile dei Servizi generali di Direzione dell'Aler, l’ex direttore del dipartimento tecnico amministrativo dell'Azienda ospedaliera Istituti clinici di perfezionamento di Milano. Ai domiciliari l’ex responsabile della gestione degli approvvigionamenti dell'Azienda ospedaliera di Desio e Vimercate. Questi ultimi due manager, secondo investigatori e inquirenti, sono ritenuti vicini alla CdO. Due dei sedici arrestati sono inseriti nel direttivo del CdO di Saronno, di cui uno era il «soggetto di riferimento della Kaleidos».

Ssecondo il gip, si intessevano «relazioni di amicizia coi pubblici funzionari, rapporti che poi vengono strumentalizzati alle finalità illecite degli operativi di Kaleidos». Secondo quanto intercettato tra l’ad di Kaleidos e il direttivo della Cdo di Saronno, e un altro individuo non identificato «traspare con assoluta evidenza la consapevolezza dell'appartenenza ad un sistema che vede il suo vertice politico-istituzionale nel Presidente della Regione Lombardia e che rappresenta da anni lo strumento delle ingerenze nell'attività dell'Aler».

Le intercettazioni rivelano anche, secondo il gip Gennari, «vicende giudiziarie che hanno riguardato appalti pubblici dell'Aler (…), traspare con assoluta evidenza la consapevolezza dell'appartenenza ad un sistema che vede il suo vertice politico-istituzionale nel Presidente della Regione Lombardia Formigoni che non è indagato nell'inchiesta, e che rappresenta da anni lo strumento delle ingerenze nell'attività dell'Azienda lombarda edilizia residenziale».

«Come ha segnalato la Procura – ha precisato Formigoni – io non sono oggetto di indagine. Quanto alla presunta esistenza di un sistema illecito che avrebbe in me il suo vertice, tale sistema non esiste e non è mai esistito». Secondo il procuratore Bruti Liberati e per il procuratore aggiunto Robledo, che ha coordinato le indagini, dall'inchiesta partita nel 2009 sono emerse «responsabilità individuali» di alcuni esponenti della Compagnia delle Opere, ma questo non implica un coinvolgimento della Cdo nel suo complesso.

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