App EcoGive, dare per salvaguardare

L’app che insegna a prendersi cura del pianeta e delle comunità ferite, scegliendo un progetto da sostenere e donando la monetizzazione del proprio risparmio energetico
EcoGive
Da sinistra Emanuele Gisci (vicepresidente del Municipio II), Claudia Pratelli (assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro), Sabrina Alfonsi (assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, il moderatore Paolo Balduzzi, Giovanni B. Andreozzi (direttore del Dipartimento di Scienze della Terra di Sapienza Università di Roma), Carlo La Mattina (amministratore unico della Innovation Lab S.r.l.) e Mauro Atturo (CEO e founder della Problem Solving S.r.l.).

«La tentazione è sempre quella di dire che i temi ambientali riguardano i politici e noi possiamo fare poco, facciamo “altro”, il piccolo del nostro quotidiano, e ci accontentiamo». A questa provocazione del giovane ricercatore e docente in gestione e pianificazione forestale Giorgio Vacchiano, hanno risposto senza saperlo oltre 50 mila ragazzi coinvolti insieme ai loro professori nel progetto EcoGive – Dare per Salvaguardare. Nata in Italia e attiva in 12 Paesi di Asia, Africa e America Latina, l’iniziativa si dota ora di uno strumento in più: la app omonima, presentata in società giovedì 16 febbraio nella Sala Laudato Si’ del Campidoglio a Roma.

Da oggi i ragazzi possono tracciare le loro azioni di risparmio energetico e cura dell’ambiente con il cellulare, secondo aree tematiche (luce, acqua, gas, riciclo/riuso e riduzione dello spreco alimentare), sommarle a quelle della propria “squadra” (in genere, la classe scolastica), scegliere un progetto da sostenere e donare grazie a sponsor il frutto monetario del loro impegno. Azioni come riutilizzare l’acqua di lavaggio di frutta e verdura, spegnere luci non necessarie o riciclare indumenti usati, implicano minori emissioni di CO2 ma anche soldi risparmiati che contribuiscono ad alleviare le conseguenze del cambiamento climatico per chi più ne soffre.

EcoGive permette anche di seguire il conteggio dei propri atti e quelli del gruppo, così come l’impatto del progetto misurato in CO2, MWh e acqua risparmiati.

Al lancio dell’app, in Campidoglio, erano presenti rappresentanti di tutti gli attori coinvolti nel progetto. Da parte della capitale, l’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti Sabrina Alfonsi ha illustrato la sintonia tra gli obiettivi e i fini del lavoro dell’Assessorato e quelli di EcoGive, esemplificandoli nelle azioni per combattere lo spreco di cibo. Si è poi augurata che, così come oggi a Roma i docenti targati EcoGive invitano i loro alunni alla consapevolezza nei consumi, un giorno “il sindaco possa rivolgersi ai cittadini” per coinvolgerli e costatare insieme quanto risparmia la città. Analogo l’auspicio di espansione anche a livello nazionale e internazionale espresso da Emanuele Gisci, vicepresidente del Municipio Roma II, primo socio istituzionale e territoriale del progetto ad accompagnare l’associazione capofila, Nuove Vie per un Mondo Unito. Gisci non ha nascosto la soddisfazione di vedere ampliarsi alla città intera l’impegno di sostenerlo.

Per il mondo della scuola, la titolare dell’Assessorato del settore, Claudia Pratelli, ha sottolineato la forza della convinzione dei giovanissimi nello stimolare gli adulti al cambio di rotta, mentre il professor Giovanni B. Andreozzi ha spiegato l’“entusiastico” contributo del Dipartimento di Scienze della Terra di Sapienza Università di Roma per il calcolo del risparmio di emissioni corrispondenti agli atti di risparmio, motivato dalle caratteristiche dell’attuale progetto di Terza Missione (il contributo dell’università alla società), che verte sul “sistema Terra”. «Lo sviluppo sostenibile non serve a salvare il pianeta, ma a salvare noi stessi – ha ammonito –. La Terra ha 4 miliardi e mezzo di anni, durante i quali ha attraversato e superato fasi drammatiche. Lo sviluppo sostenibile salvaguarda la nostra presenza sul pianeta, perché altrimenti non è detto che ci sia spazio per noi».

Mauro Atturo e Carlo La Mattina, rispettivamente CEO e fondatore della Problem Solving e amministratore unico della Innovation Lab, hanno spiegato le loro motivazioni ed entusiasmo nella promozione e nello sviluppo dell’App, donata gratuitamente al progetto. Per Atturo è stato l’accento sull’impegno personale che può fare la differenza e coinvolgere altri. «Grazie a strumenti come questo possiamo diventare parti attive e rendere sostenibile il rapporto tra l’uomo e la tecnologia, migliorando noi stessi e il nostro ambiente». La Mattina ha sottolineato la vitale alleanza tra università e imprese nella realizzazione di uno strumento di qualità e di trasmissione di valori qual è EcoGive, ora disponibile su AppleStore e GooglePlay in più lingue.

Il desiderio di realizzare “un contributo a un cambio culturale reale verso uno stile di vita sostenibile” per le nuove generazioni è stato il motore dell’intera iniziativa, nella convinzione del presidente di Nuove Vie per un Mondo Unito, Marco Livia. «Consapevoli della grande responsabilità della nostra generazione rispetto alla situazione ambientale, crediamo fortemente nella forza del cambiamento che possiamo trasmettere ai ragazzi, e che loro possono imprimere ai loro coetanei e nei loro contesti».

I ragazzi, appunto. Loro, che sono il fine, l’anima e l’impulso di EcoGive, erano naturalmente a scuola! Ma hanno mandato a Città Nuova una loro voce.

Gli alunni della 2a E del Liceo Scientifico Keplero sede Vigne di Roma hanno già provato l’app. «Con tutta la classe abbiamo deciso di scaricarla insieme – racconta Chantal –, abbiamo formato un gruppo e abbiamo già cominciato a segnare gli atti di risparmio».

Samuele nota che «avendo il telefono a portata di mano risulta più facile, e persino più spontaneo, segnare gli atti di risparmi».

Usare il cellulare anziché la tabella stampata è “molto più semplice e comodo”, anche per Gaia e per Chantal. Gaia consiglierebbe EcoGive in particolare ai nonni, che potrebbero aderirvi mediante la scheda cartacea, come altri che per motivi di età non utilizzano (o non utilizzano ancora) la tecnologia mobile. «EcoGive – dice – è un’opportunità per aiutare chi è più in difficoltà e allo stesso tempo il nostro pianeta, risparmiando anche nelle nostre case con piccoli ma grandi gesti».

I ragazzi raccomandano l’app ai loro coetanei e agli adulti. «Consiglierei a chiunque di mettersi in gioco – manifesta Samuele – per contribuire insieme a noi a risparmiare energia, anche con poco».

Chantal invita «tutti, e specialmente le grandi aziende ad utilizzarla, visto che oggi è il 16 febbraio, giornata nazionale del risparmio energetico. Sono particolarmente felice di parlare di questo progetto perché ne sono protagonista dall’anno scorso». Ha riscontrato inoltre che da quando ha iniziato il progetto, le bollette dei consumi energetici di casa sua sono calate.

La provocazione con la quale abbiamo aperto (quella del prof. Giorgio Vacchiano sulla nostra piccola parte forse inutile versus quella più grande degli “altri” più potenti, citata dal moderatore Paolo Balduzzi) sfocia, nell’idea di chi l’ha formulata, nella necessità di un passo: quello “del gioco di squadra”. «Non basta il supereroe e nemmeno un’azione comune, serve la rete, la squadra, e non rimanere nell’individuale: costruire relazioni fraterne aumenta la consapevolezza, la sensibilità per gli altri, anche di altri popoli e nazioni, e produce nuove idee di cui abbiamo urgentemente bisogno».

La sinergia tra i concreatori di EcoGive, attori così diversi – pubblici, privati, adulti, giovanissimi, imprenditori, amministratori… – apparentemente dagli interessi e modus operandi alquanto dissimili, è la “prova del nove” della possibilità di questo passo necessario.

 

Si ringrazia il contributo offerto per questo articolo dagli alunni Siria Signoracci, Gianluca Mazzaroppi e Alice Capogreco (intervistatori), Samuele Palazzolo Ortiz, Gaia Di Biagio e Chantal Bonanni (intervistati) della classe 4a E del Liceo Statale Keplero – sede Vigne – di Roma e del loro professore Roberto Buccoliero.

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