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Italia > Sport e solidarietà

Anche lo sport si mobilita per il terremoto

di Mario Agostino

- Fonte: Città Nuova

Anche gli sportivi piangono le vittime e si attivano in seguito al terribile sisma di Turchia e Siria della notte tra il 5 e il 6 febbraio: alcuni esempi degni di nota

sport solidarietà Turchia
Allo Juventus stadium i giocatori di Juventus e Fiorentina rispettano il minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Turchia prima del match, lo scorso 12 febbraio 2023, come disposto dalla Serie A insieme a molte altre leghe calcistiche. (Foto Fabio Ferrari/LaPresse)

Anche lo sport si mobilita in seguito al terribile terremoto di magnitudo 7.5 verificatosi tra Turchia e Siria nella notte tra il 5 e il 6 febbraio, che ha lasciato le popolazioni dei due paesi a dir poco gravemente sconvolte. Oltre la miriade di vittime che, mentre scriviamo (lunedì 13 febbraio) ammonta a un tragico bilancio di oltre 41mila decessi (numero purtroppo destinato a incrementarsi a causa degli innumerevoli dispersi), diversi milioni di persone si ritrovano sfollate.

Non sono pochi, se non altro, i personaggi del mondo dello sport che si sono subito mobilitati per fornire il proprio aiuto. Primi tra tutti vari calciatori che si sono messi all’opera per sostenere le vittime, forse anche colpiti dalle immediate tragiche notizie che vedevano figure del calcio tra i morti a causa del sisma. È il caso di İbrahim Halil Ölmez, allenatore dell’Iskenderunspor, estratto vivo dalle macerie dopo la terribile scossa ma deceduto poche ore dopo per i traumi riportati; ma anche del portiere dello Yeni Malatyaspor, Eyup Turkaslan, trovato morto sotto le macerie; mentre i dispersi anche tra i giocatori sono ancora tanti, tra cui il noto ghanese ex Everton, Chelsea e Newcastle, Christian Atsu.

La solidarietà è partita ovviamente in primis dagli stessi giocatori turchi ingaggiati fuori dal paese d’origine: è il caso di Merih Demiral, difensore dell’Atalanta, nel nostro campionato, che per aiutare i propri connazionali ha donato subito 1 milione di lire turche (circa 50 mila euro) ed ha messo all’asta in collaborazione con Cristiano Ronaldo una maglia autografata del campione portoghese per scopi solidali. Il giocatore nerazzurro ha voluto documentare il tutto sui social scrivendo: «Ho appena parlato con Cristiano Ronaldo. Ha detto di essere molto triste per quello che è successo in Turchia. Mettiamo all’asta la maglia autografata di Cristiano Ronaldo della mia collezione privata. Tutto il ricavato verrà utilizzato nella zona terremotata».

Si è fatto sentire subito, con cifre ben più ingenti, anche il neocampione del mondo Leo Messi, abituato da sempre a donare considerevoli somme della sua ricchezza a chi ne ha più di bisogno. Il capitano dell’albiceleste ha donato oltre 3,5 milioni di dollari per aiutare le popolazioni turche e siriane attraverso le varie associazioni benefiche di cui è ambasciatore. Non fanno eccezione neanche vari calciatori azzurri come il chiacchieratissimo Nicolò Zaniolo che, fresco di contratto con il Galatasaray (in vetta alla classifica della massima divisione turca), ha donato beni di prima necessità ad alcune famiglie colpite dal terremoto. L’ex Roma inoltre, durante la sua presentazione, ha annunciato che vestirà la maglia numero 17 in onore di un suo giovane tifoso turco morto durante il terremoto.

Rimanendo in orbita Galatasaray, il più noto club turco ha rilasciato una nota di merito al suo giocatore Dries Mertens, ex simbolo del Napoli, per il suo gesto di filantropia recapitato alla società stessa, collaborando di persona nel centro assistenza allestito dalla sua squadra. In Premier League, intanto, le maglie dei giocatori di Liverpool ed Everton sono state firmate dagli stessi calciatori e messe all’asta dopo il sentito derby: il ricavato verrà donato per supportare le popolazioni di Turchia e Siria. Ma la stessa organizzazione di lega della Premier League ha annunciato che donerà 1 milione di sterline per la stessa causa.

Tantissimi altri atleti al di fuori del mondo del calcio hanno detto la loro riguardo alla gravissima tragedia avvenuta. Un esempio è il pilota di Formula 1 Lewis Hamilton, che ormai da anni si batte affinché il mondo possa essere un posto migliore: il sette volte campione del mondo, con un toccante messaggio sui propri canali social, ha espresso il suo immenso dispiacere per l’accaduto e affermato che attraverso la sua fondazione “Mission 44” donerà cospicui aiuti alle zone colpite dal sisma.

Molto importanti anche i vari appelli: moltissime leghe sportive (come NBA e Serie A) nell’ultimo weekend di sport hanno disposto che prima di ogni match venisse celebrato un minuto di silenzio per commemorare coloro che hanno perso la vita nella catastrofe, oltre ad invitare i tifosi a dare aiuto nel proprio piccolo. Nei prossimi giorni e settimane sentiremo sicuramente parlare di ulteriori gesti di solidarietà da parte di noti atleti: ancora una volta, lo sport in queste drammatiche situazione riesce a ricordarci valori di rinascita e speranza da applicare nella vita di tutti i giorni ben oltre il terreno di gioco.

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