Anche l’ELN si unisce al processo di pace in Colombia

Governo e guerriglia hanno annunciato che esploreranno la possibilitá di mettere in moto negoziati come quelli che si conducono con la FARC. Il comunicato é stato emesso a pochi giorni dal secondo turno delle presidenziali, che saranno il vero esame di questo processo sul quale, domenica, emetterà la sua opinione l’elettorato
Ivan Marquez

Anche la guerriglia dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) ha cominciato a negoziare col governo colombiano la possibilitá di mettere fine a un conflitto che ormai dura da mezzo secolo. L’annuncio é stato effettuato ieri attraverso un comunicato congiunto emesso dalle due parti. Nel documento si afferma che fin dallo scorso gennaio sono iniziati i contatti per esplorare le condizioni per aprire un processo di pace simile a quello in corso con la guerriglia delle FARC, che ormai dura da quasi due anni. “Le delegazioni hanno definito che l’agenda delle conversazioni comprenderá la questione delle vittime e la partecipazione della societá. Gli altri aspetti dovranno essere definiti”, si segnala nel comunicato, nel quale si ringrazia anche Cile, Cuba, Ecuador, Norvegia e Venezuela per “l’impegno che hanno manifestato di accompagnare e garantire questo processo”.

Il comunicato segnala altresí que il governo e l’ELN renderanno noti periodicamente i risultati che si raggiugeranno in questa fase esplorativa e ribadisce la volontá di pace delle parti. Nel testo non vengono fornite indicazioni in merito alla data dell’inizio dei negoziati, ne in merito a chi rappresenterá le parti. Si fa invece appello al popolo colombiano invitato a unirsi al proposito comune di mettere fine al conflitto interno armato.

Questa ultima allusione é difficile non leggerla in rapporto all’accanito dibattito elettorale che oppone l’attuale presidente Juan Manuel Santos, inziatore del processo di pace, al suo avversario Oscar Iván Zuluaga in vista del secondo turno delle presidenziali previsto per questa domenica.

Al primo turno, Zuluaga é riuscito a superare Santos ottenendo il 25% dei voti, avvalendosi della dura critica in merito al processo di pace. Zuluaga si é manifestato assoluntamente contrario alla possibilitá che i leaders delle FARC possano un giorno sedersi grazie a una aministia che permetta loro di inserirsi nella vita politica e civile, nella convinzione che piú che un negoziato di pace, vada ottenuta la resa della guerriglia senza condizioni. Santos, paga possibilmente il prezzo di non aver preparato sufficientemente la cittadinanza a scegliere tra la continuazione del conflitto e la chance di mettere fine alla violenza e cominciare a ricostruire il tessuto sociale danneggiato durante decenni. 

Restano pochi giorni, praticamente ore, prima di chiudere un dibattito iniziato forse troppo tardi, perché é giá l’ora delle scelte piú definitive.

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