Anche i sindaci camminano con Peppino

A Cinisi, i primi cittadini di diversi comuni italiani sono stati coinvolti nelle celebrazioni in memoria di Impastato
Manifestazione in ricordo di Peppino Impastato

A fare i cento passi, questa volta, sono anche i sindaci: sono arrivati in 67 da tutta Italia a Cinisi, per partecipare all'iniziativa promossa dalla Casa della Memoria e dall'associazione Avviso Pubblico, nel 34° anniversario della morte di Peppino Impastato. Con la fascia tricolore hanno marciato a fianco dei tanti giovani e studenti che ogni giorno, al di là delle ricorrenze, arrivano nella cittadina siciliana per conoscere e ricordare: e hanno ricordato percorrendo quei famosi cento passi che separano la casa di Impastato – ora Casa della Memoria – da quella del boss Tano Badalamenti. Un segnale che anche le istituzioni locali di tutto il Paese sono coinvolte nella lotta alla mafia: tanto è vero che è stata la stessa Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) ad ospitare a Roma, lo scorso 3 maggio, la presentazione di “Oltre i confini della memoria”, una serie di eventi e manifestazioni dal 6 al 13 maggio. 
 
La marcia dei sindaci è stata preceduta dal ritrovo presso il casolare della contrada Feudo, luogo dell'attentato, e da un corteo degli studenti di Cinisi. Studenti che sono stati protagonisti anche di un'altra delle tante idee messe in moto in questi giorni, “I cento pensieri di Peppino”: una serie di altrettante mattonelle, su cui sono state incise alcune frasi di questi ragazzi – eccetto la prima, di Giovanni Impastato, e l'ultima, del presidente del Centro Impastato Roberto Santino – e saranno posizionate lungo il noto percorso. La prima è stata posata appunto questa mattina, appena prima della marcia dei sindaci. Cuore della giornata è il corteo dalla sede di Radio Aut a Casa della Memoria, previsto per le 17.
 
Se a fare notizia è stata soprattutto la diatriba nata attorno alla mancata messa in memoria di Peppino, sostituita da una veglia di preghiera, è altrettanto vero che «da cinisense posso dire che in questi anni sono stati fatti dei passi da gigante – afferma Marco, uno dei sei volontari della Casa della Memoria –: la gente non tiene più, come si diceva un tempo, “le persiane chiuse”, specie da quando nel 2010 è stata confiscata casa Badalamenti». La casa è ora stata assegnata al Centro Impastato e Casa della Memoria. «La gente vedendo queste cose cambia – osserva Marco –: organizziamo mostre, eventi e iniziative, che fino a qualche anno fa sarebbero state assai più difficili da portare avanti».
 
A chiusura della giornata, alle 21, appuntamento in piazza per il concerto con la consegna del premio “Musica e cultura”: sul palco Andrea Rivera, Alfonso De Pietro e i Modena City Ramblers.

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