Il Premio Nobel per la Pace di quest’anno sarà annunciato il 10 ottobre prossimo a Oslo. Henrik Urdal, politologo norvegese e attuale direttore del Peace Research Institute Oslo (Prio), ha indicato le Emergency Response Rooms come possibile vincitore: «Le ERR del Sudan sono una potente testimonianza della forza della resilienza locale e dell’azione collettiva di fronte a una guerra brutale», ha affermato. «Il loro lavoro, insieme ai contributi delle istituzioni, dei diplomatici e dei sostenitori della pace di lunga durata presenti nella lista di quest’anno, evidenzia gli sforzi interconnessi necessari per promuovere la giustizia e la pace».
Le Emergency Response Rooms sono una lodevole risposta di aiuto guidata dalla comunità, per quanto piccola, al flagello che affligge il Paese. Il Sudan è stato coinvolto in una brutale guerra civile tra forze militari rivali: le Forze Armate Sudanesi (Saf) e le Forze di Supporto Rapido (Rsf) paramilitari, e le milizie affiliate. Migliaia di civili sono stati uccisi, villaggi e terreni agricoli distrutti e quasi 12 milioni di persone costrette ad abbandonare le loro case, di cui oltre 4 milioni come rifugiati nei Paesi confinanti.
Le Nazioni Unite hanno dichiarato sul loro sito web che il Paese rischia anche di cadere nella più grave crisi alimentare della storia recente, poiché gli attacchi mortali e il collasso dei servizi stanno spingendo il Sudan verso la catastrofe.
Le Emergency Response Rooms sono una rete informale composta da oltre 700 spazi gestiti da volontari, comparsi e via via organizzatisi durante la guerra civile scoppiata in Sudan nel 2023.
Le ERR «sono costituite da migliaia di volontari che si impegnano in iniziative collaborative e guidate dalla comunità per soddisfare le urgenti esigenze umanitarie degli altri, con grande rischio personale», ha affermato la Fondazione Rafto in una dichiarazione.
Le ERR «salvano vite umane e mantengono la dignità umana in un luogo di miseria e disperazione. Le loro innovative iniziative di mutuo soccorso attraverso la partecipazione dei cittadini contribuiscono allo sviluppo di una società civile e sono essenziali per costruire un futuro migliore per il Sudan».
Mentre le agenzie internazionali devono affrontare dei limiti, le ERR forniscono un sostegno guidato dalla comunità che migliora l’utilizzo delle donazioni e localizza la distribuzione degli aiuti. Questo approccio, noto come mutuo soccorso, ha raggiunto più di 11,5 milioni di persone. Attraverso reti comunitarie, una distribuzione efficiente e strutture adattabili, le ERR offrono un modello di aiuto localizzato in Sudan.
Oltre ad adattarsi rapidamente all’impatto della guerra civile sulla distribuzione degli aiuti, le ERR operano all’interno delle comunità locali e utilizzano risorse preesistenti. Lo scoppio della guerra ha aggravato la crisi alimentare del Sudan, mettendo a rischio di fame 25 milioni di persone. Mentre i camion alimentari delle Nazioni Unite devono limitarsi a fornire aiuti ai campi profughi nel vicino Ciad, gli ERR possono consegnare generi alimentari ovunque arrivano. Le ERR nello stato del Kordofan occidentale, per esempio, sfamano 177 mila persone al giorno.
Come afferma Kholood Khair, direttore del think tank Confluence Advisory, «Le ERR sono in grado di negoziare l’accesso a livello locale; sono in grado di acquistare dai mercati locali; sono in grado di rendere le loro attività flessibili in base alle necessità, a differenza delle Ong». Questa flessibilità ha permesso alle ERR di svolgere vari ruoli nel corso degli anni.
Gli aiuti internazionali spesso comportano dipendenza dai donatori e controllo esterno. Le ERR, al contrario, forniscono direttamente alle comunità locali gli strumenti per gestire le proprie esigenze. Secondo la Mutual Aid Sudan Coalition, un gruppo di organizzazioni filantropiche e umanitarie che sostengono le ERR, con loro per ogni dollaro donato, 0,95 dollari vanno direttamente agli attori locali. In confronto, l’Unicef riferisce che 0,75 sterline di ogni sterlina donata è destinata ai bambini e la Croce Rossa britannica afferma che 0,65 sterline di ogni sterlina donata diventa aiuto per le persone in crisi. Questa percentuale più elevata di fondi che raggiungono le comunità locali rivela come le ERR garantiscano un utilizzo più diretto delle donazioni. Con meno costi.
Nel settembre 2024, la Mutual Aid Sudan Coalition si è impegnata a stanziare 2 milioni di dollari alle ERR entro la fine dell’anno, definendo «l’aiuto reciproco il meccanismo più praticabile ed economico per raggiungere le comunità a rischio». Un recente rapporto della Social Science in Humanitarian Action Platform ha affermato che il successo delle ERR potrebbe «aprire una nuova era di localizzazione in Sudan», e avvicinare le ERR alle reti di aiuti internazionali potrebbe aumentare le opportunità di finanziamento. Tuttavia, ciò potrebbe ridurre la flessibilità e la reattività che hanno reso efficace il loro modello. Mantenere l’approccio locale delle ERR può preservare la loro capacità di rispondere in modo diretto ed efficiente alle esigenze della comunità.
Il Premio Rafto viene assegnato ogni anno dal 1987, da “The Rafto Foundation for Human Rights”. Il premio mette in luce le violazioni dei diritti umani e riconosce i difensori che meritano l’attenzione del mondo. Non vi sono vincoli geografici o tematici per quanto riguarda le persone o le organizzazioni che possono ricevere il premio della Fondazione norvegese.