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Coccole

di Giulio Meazzini

Gli Stati Uniti hanno recentemente deciso di condividere con i Paesi arabi la loro capacità di produzione di sofisticati chip (componenti elettronici) per l’Intelligenza artificiale (IA). Finora questa era considerata una tecnologia “sensibile”, segreta, preziosa quasi più delle armi nel gioco della geopolitica mondiale. Ma gli investimenti necessari per lo sviluppo dell’IA crescono a ritmo esponenziale, così come l’energia necessaria per le gigantesche fattorie di produzione dei chip. Soldi e disponibilità di energia a basso prezzo che i Paesi arabi possono offrire, in cambio di competenze tecnologiche di altissimo livello. Ora l’IA si svilupperà ancora più velocemente.

Intanto, però, arriva un’altra notizia:  silenziosamente, aumentano i ragazzi e le ragazze che “si affidano” agli strumenti di IA, basati sui chip di cui sopra. In pratica tanti giovani, invece che con genitori, amici, insegnante, sacerdote o psicologo, si sfogano, si confidano, si fanno consigliare, chiedono aiuto a ChatGpt, Gemini e altri strumenti di IA. Sanno che sono finti, che non capiscono veramente, che possono creare dipendenza, che simulano interesse per te. Ma in fondo… sono gentili, ti ascoltano, ti accarezzano, ti coccolano, imparano cosa tu vuoi sentirti dire, non ti interrompono, sono disponibili sempre e gratis. Soprattutto non ti giudicano. Alcuni ragazzi con problemi di ansia e depressione hanno registrato qualche miglioramento. Allora qual è il problema? Il problema è che non nasce una vera relazione. Non c’è fiducia, calore e interazione umana, non c’è cambiamento di sé e delle prospettive, non c’è scopo né percorso di vita. In una parola, direi: non c’è amore né condivisione. Solo eri e solo rimani. La tecnica non risolve i problemi umani (vedi anche pg. 18 e 76).

Dunque lo sviluppo dell’IA ci interessa. Non possiamo lasciarla senza etica a tecnici, affaristi, miliardari, potenti e guerrafondai. Qualcuno ribatterà: ma in un mondo fatto di guerre e violenza contro la popolazione civile, come sperare ancora? È inevitabile che tanti giovani (e non solo) si rifugino in un sollievo immediato e a buon mercato, anche se di basso livello… sempre meglio di niente.

È vero. I giovani meritano di più. Meritano parole e gesti di pace. Meritano attenzione. Meritano una vita piena di senso e di speranza. Meritano adulti accanto a loro, capaci di aiutarli ad andare controcorrente di fronte alle lusinghe tecnologiche. Chissà che papa Leone non ci regali una sua riflessione sull’impatto dell’IA sulla nostra umanità!

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