A Milano meno auto e più bici

Nonostante sia stato necessario ricorrere alle misure antismog (sospese giovedì 29 e venerdì 30 per la concomitanza dello sciopero dei trasporti locali e ferroviari), non mancano segnali ambientali positivi
biciclette milano

Nonostante l'inquinamento ambientale sia ancora molto alto, dal punto di vista ambientale a Milano cominciano ad esserci segnali positivi, grazie alla diminuzione di automobili e all'aumento di biciclette.

Che lo smog sia ancora una piaga lo dimostrano anche le nuove misure antismog previste dalla Regione, con i divieti di circolazione per i veicoli Euro 3 senza filtro antiparticolato (misure sospese giovedì 29 e venerdì 30 a causa degli scioperi dei trasporti). Non solo: è stata prevista la riduzione di un grado del riscaldamento, che dovrà durare anche due ore in meno, mentre i negozianti sono stati invitati a tenere chiuse le porte di accesso ai propri locali.

Tuttavia, qualcosa fa sperare che la situazione possa migliorare. Secondo i dati dell'aggiornamento del Piano generale del traffico urbano, il documento cui compete la programmazione degli scenari di mobilità nel breve periodo, la città di Milano si sta trasformando: si ricorre di più alle biciclette e sempre meno alle automobili.

Entrando nello specifico dei dati si scopre che, in città, sono 74mila le auto in meno, e – bella sorpresa – sono invece aumentati del 50 per cento gli ingressi di biciclette nel centro e si sono moltiplicate aree pedonali (399 mila mq), zone a traffico limitato (134.800 mq) e zone 30 (325.600 mq).

Inoltre, ci sono 145 km di piste ciclabili, 150 stazioni per il bike sharing e 95.500 posti auto regolamentati. I dati raccolti dall'Amat hanno reso possibile descrivere i cambiamenti della mobilità in città dal 2003 al 2012, e definire con maggior precisione i bisogni di chi oggi vive e lavora a Milano e, in base a questi ultimi, a delineare strategie di sviluppo che privilegino la qualità della vita e riducano i disagi causati dal traffico: estendere gli ambiti riservati alla mobilità dolce, riqualificare il centro storico riducendo la congestione, migliorare e potenziare il trasporto pubblico.

A questo proposito è un desiderio della giunta, riguardo alla mobilità dolce, estendere, in una prima fase, le Zone a 30 km orari per favorire la sicurezza e la convivenza di tutte le componenti della mobilità e realizzare una rete di ciclabilità sempre più diffusa e continua.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico il Pgtu punta a estendere le corsie riservate, alcune già inserite nel Piano triennale delle opere pubbliche, e i semafori, dopo gli effetti positivi ottenuti su 5 linee grazie agli interventi su 183 apparecchi.

Strategie queste tutte mirate a rendere Milano una città dove il trasporto pubblico e le altre forme di mobilità dolce siano realmente competitivi rispetto ai veicoli privati, il cui calo, dal 2003 al 2012, ha permesso anche una diminuzione delle emissioni atmosferiche di tutti gli inquinanti, da un minimo complessivo di -31 per cento a un massimo di -96 per cento.

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