A Milano il Festival dei beni confiscati alle mafie

In questi luoghi si svolgono attività sociali, si assistono persone in difficoltà, si dà sostegno a chi è nel bisogno.  13 mila beni confiscati in Lombardia. Parte la raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo
Lea Garofalo

Tre giorni per un festival, tre giorni per approfondire, conoscere meglio e capire sempre di più la piaga che sta corrodendo la Lombardia. Tre giorni: non sono pochi se sono dedicati al fenomeno mafioso. E soprattutto ai risultati ottenuti dalla legge in questo settore. Si celebra in questo fine settimana a Milano il Festival dei beni confiscati alla mafia.

Questa edizione è dedicata a Lea Garofalo, la testimone di giustizia rapita e uccisa nel 2009 per aver denunciato i crimini del clan Cosco. Quest’anno insieme a Milano, in un gemellaggio da nord a sud per la legalità, anche la cittadina di Marsala in Sicilia organizza il Festival dei Beni. Sono 13mila i beni confiscati alla mafia in Lombardia e 963 gli immobili: dati che l'associazione Libera ha fornito durante l’audizione alla commissione speciale Antimafia del Consiglio regionale lombardo, arrivati poco dopo la decisione del Consiglio dei ministri di sciogliere per infiltrazioni mafiose il Comune di Sedriano.

Secondo Libera, la Lombardia è al terzo posto a livello nazionale per beni confiscati e al quarto per gli immobili. Dati che concordano con quelli forniti dall’Agenzia nazionale beni confiscati, che parlano di quasi mille beni sequestrati in Lombardia: quarta in Italia dopo Sicilia, Campania e Calabria e prima della Puglia, di cui metà nella sola provincia di Milano. All’ombra della Madonnina, tra aziende e immobili, sono stati più di 450 i beni sequestrati. Inoltre, l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, ha attualmente in carico 118 unità immobiliari e ha appena chiuso due bandi per altri 13 beni (uno di 18 unità immobiliari) che saranno presto assegnati.

«Anche quest’anno – ha detto Majorino – rinnoviamo l’impegno per la legalità attraverso più di cinquanta eventi realizzati nei beni confiscati alla criminalità organizzata e restituiti alla città. In quei luoghi oggi svolgiamo attività sociali, assistiamo persone in difficoltà, offriamo sostegno a chi ha bisogno. Il Festival sarà l’occasione per ricordare che la nostra città è stata territorio di attività illegali, ma che oggi più che mai intendiamo contrastare il rischio di nuove infiltrazioni mafiose, opponendo un'autentica e convinta cultura della legalità».  

Promosso dal Comune di Milano, in collaborazione con Libera e Anbsc, e il sostegno di Fondazione Cariplo, il Festival vede la parteciperanno  di oltre 80 tra attori, scrittori e musicisti, numerose associazioni, operatori e volontari tra cui i “cuochi sociali” che cucineranno gratuitamente in alcuni dei beni aperti al pubblico. Più di cinquanta eventi di musica, arte e cultura.  Mentre gli spazi confiscati ai boss della criminalità organizzata – per lo più appartamenti e negozi riassegnati per uso sociale – saranno aperti al pubblico. Nelle tre giornate partirà la raccolta di firme organizzata da alcuni consiglieri comunali per la proposta di legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo, presentata a Palazzo Marino il 9 ottobre scorso.

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