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Insieme contro la tratta di esseri umani. Il papa: Sfruttamento ignobile e inaccettabile

di Sara Fornaro

- Fonte: Città Nuova

Sara Fornaro

In vista dell’8 febbraio, ricorrenza di santa Bakhita, si sono riuniti a Roma i rappresentanti delle organizzazioni contro la tratta di esseri umani, coordinate dalla Rete internazionale Talitha Kum. Le testimonianze delle vittime: storie di dolori e di rinascita. Prevista una nuova chiamata all’azione con l’hashtag #PrayAgainstTrafficking.

Rappresentanti della Rete Talitha Kum contro la tratta e di altre organizzazioni da papa Francesco, foto di Giulio Meazzini

«Sono stata tradita da mio fratello. Proprio lui mi aveva rassicurata prima di partire: mio fratello. Mio fratello mi ha venduta. Mio fratello mi ha costretta alla prostituzione. Avrei voluto scomparire e volare via. Invece quegli uomini maltrattanti – tanti uomini – mi hanno rubato l’anima e l’intimità: una volta, dieci volte, cento volte. Lui, un altro e un altro ancora… Non era quella la vita che sognavo. Ero ancora troppo piccola, fragile, pura… Poi ho trovato la speranza e il coraggio di scappare…».

Parla Nancy, ma è una storia simile a quella di Pauline, di Daniela, di tantissime altre donne, ma anche di bambine e bambini fragili, vittime degli sfruttatori.

La ballerina Daniela Krauss si esibisce mentre viene raccontata la storia di una vittima della tratta all’Evento per l’Appello alla speranza e alla guarigione, contro la tratta, foto di Sara Fornaro

Le loro vite sono state raccontate nel corso di un incontro che si è svolto nella Pontificia università della Santa Croce a Roma il 6 febbraio, dal titolo “Appello alla speranza e alla guarigione”. Un appello promosso dall’Unione internazionale delle Superiori generali (UISG) e dall’Unione dei Superiori generali (USG).

Al centro dell’evento coordinato da suor Bernadette Reis c’è stata la speranza, con i messaggi del cardinale Michael Czerny e di suor Roxanne Schares (UISG), le testimonianze di alcune donne sopravvissute alle violenze, gli interventi di suor Abby Avelino (coordinatrice di Talitha Kum international), dell’ambasciatrice Mary Mugo, della direttrice artistica Lia Beltrami, l’esibizione del gruppo internazionale Gen Verde e del Coro gospel degli angeli di Roma, la danza di Daniela Kruss e il video dell’attrice statunitense Whoopi Goldberg.

Gruppo internazionale Gen Verde all’Evento per l’Appello alla speranza e alla guarigione, contro la tratta, foto di Sara Fornaro

L’evento è stato una tappa di una settimana di networking e formazione che ha riunito a Roma i rappresentanti delle organizzazioni di tutto il mondo impegnate contro la tratta di persone, coordinate dalla rete internazionale della vita consacrata Talitha Kum, fondata nel 2009 presso l’UISG, che agisce in 107 Paesi del mondo e comprende 240 divisioni locali, 60 reti nazionali, 13 reti di coordinamento regionale e 5 reti di coordinamento continentale.

Accorsi a Roma come pellegrini di speranza nell’anno giubilare, i volontari si sono incontrati in vista dell’undicesima Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta delle persone che ricorre l’8 febbraio, quando si ricorda santa Giuseppina Bakhita.

Rapita a 7 anni da Olgossa, un piccolo villaggio del Sudan occidentale, fu ridotta in schiavitù e torturata. Tratta in salvo e portata in Italia, Bakhita scelse di diventare suora della congregazione delle figlie della Carità. Per il suo carisma e per la fama di santità, ancora in vita richiamava migliaia di persone. Il processo di canonizzazione iniziò a soli 12 anni dalla morte. Fu proclamata santa nel 2000.

La sua festa ricorre l’8 febbraio: essendo simbolo universale dell’impegno della Chiesa nel contrasto alla tratta, in questo giorno si celebra anche la Giornata mondiale di preghiera e sensibilizzazione contro questa forma di sfruttamento. La tratta di persone «è il processo attraverso il quale le persone vengono raggirate e, di conseguenza, intrappolate o allettate da false prospettive, reclutate, trasferite e costrette a lavorare e vivere in condizioni di sfruttamento o di abuso. Per sfruttamento – spiegano da Talitha Kum – si intende la limitazione della libertà personale e l’esercizio di potere su una vittima, attraverso violenza o punizioni reali o paventate».

Oggi l’evento centrale di questa settimana di incontro, formazione e sensibilizzazione: un incontro riservato con papa Francesco. «La tratta è un fenomeno globale che miete milioni di vittime e non si ferma davanti a nulla. Trova sempre nuovi modi per insinuarsi nelle nostre società, ad ogni latitudine. Di fronte a questo dramma – ha detto il papa – non possiamo restare indifferenti e, proprio come fate voi, dobbiamo unire le nostre forze, le nostre voci e richiamare tutti alle proprie responsabilità, per contrastare questa forma di criminalità che guadagna sulla pelle delle persone più vulnerabili».

Rappresentanti della Rete Talitha Kum contro la tratta e di altre organizzazioni da papa Francesco, foto di Giulio Meazzini

Per il papa, questo sfruttamento ignobile è intollerabile. «Non possiamo accettare – ha aggiunto Bergoglio – che tante sorelle e tanti fratelli siano sfruttati in maniera così ignobile. Il commercio dei corpi, lo sfruttamento sessuale, anche di bambini e bambine, il lavoro forzato sono una vergogna e una violazione gravissima dei diritti umani fondamentali».

Il papa ha incoraggiato le organizzazioni e i singoli impegnati contro la tratta «a continuare ad unire le forze, mettendo al centro le vittime e i sopravvissuti, ascoltando le loro storie, prendendovi cura delle loro ferite e amplificando la loro voce. Questo significa essere ambasciatori di speranza; e spero che in questo Giubileo tante altre persone seguano il vostro esempio».

Daniela, vittima di tratta, racconta la sua storia e la sua rinascita all’Evento per l’Appello alla speranza e alla guarigione, contro la tratta, foto di Sara Fornaro

Oggi pomeriggio si è, invece, svolto un pellegrinaggio online che ha riunito organizzazioni di tutti i continenti, mentre domani, 8 febbraio, ricorrenza di santa Bakhita, i giovani ambasciatori della speranza si riuniranno per un giorno di dialogo che culminerà con il lancio della nuova chiamata all’azione con l’hashtag #PrayAgainstTrafficking.

In questa settimana di dolore e incontro, speranza e gratitudine, restano nel cuore di chi l’ha ascoltata le parole di Daniela della Colombia, vittima della tratta, che con la sua testimonianza è andata oltre le violenze subite e ha invitato a guardare oltre le cicatrici fisiche e psicologiche delle donne sfruttate: «Provate a vivere le cose che abbiamo vissuto noi e poi giudicate».

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