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Con 1200 euro al mese ho diritto al bonus asilo?

di Adriano Pischetola

Ho sentito alla radio che c’è un bonus per le famiglie che hanno bimbi al di sotto di due anni e poi per spese detraibili sostenute per la frequenza di scuole dell’infanzia e del primo ciclo della scuola primaria. Quindi ad esempio per scuole materne private si riceve questo bonus o dipende dal reddito delle famiglie ed occorre avere un reddito annuo molto basso? Anna

 

bimbo

Con riferimento ai nati a decorrere dal primo gennaio 2016, la legge di Bilancio per il 2017 (n. 232 /2016) prevede un aiuto per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati, nonché per l’introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni affetti da gravi patologie croniche.

Questo aiuto consiste, a partire dal corrente anno 2017, in un buono di 1.000 euro su base annua (parametrato a undici mensilità). Il buono è corrisposto dall’Inps al genitore richiedente, previa presentazione di idonea documentazione attestante l’iscrizione e il pagamento della retta a strutture pubbliche o private.

È prevista al riguardo l’emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge (avvenuta il primo gennaio 2017) per stabilire le disposizioni necessarie per l’attuazione di questo beneficio, ma già dalla lettura del testo di legge si capisce che non esiste un limite di reddito (né del richiedente né della famiglia di cui fa parte) al di sopra del quale il beneficio non spetti.

Da notare che detto beneficio non è cumulabile con altri. Quindi devo scegliere: o prendo il bonus bebé, oppure chiedo nel 730 la detrazione (nella misura del 19%) delle spese sostenute per la frequenza di scuole (dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado), oppure uso il beneficio della corresponsione di voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting, ovvero per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati, da richiedere al datore di lavoro (ai sensi della legge n.92/2012 art. 24).

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