Avevamo accolto nella nostra famiglia come un fratello un giovane del Rwanda, venuto a Nizza per studi. Léon si preparava alla laurea, ma la segretaria che doveva battere la sua tesi si era volatilizzata. I giorni passavano e cresceva la sospensione. Tre giorni prima della scadenza, la segretaria ha fatto sapere che non aveva fatto niente di quello che si era impegnata a fare. A questo punto ci siamo dati da fare giorno e notte per portare a termine il lavoro, anche perché per Léon significava poter tornare in Rwanda, riabbracciare moglie e figli… e lavorare. La tesi è stata spedita, e il giorno della sua discussione eravamo in tanti a far festa a Léon che ha ricevuto gli elogi dei professori.
P.A.- Francia