A Verona “Mani in pasta!”, verso il Genfest

A Verona un'iniziativa per sostenere i giovani in partenza per il Genfest 2024 in Brasile. Agli "impastatori" di tagliatelle scrivono: "Ci avete fatto sentire parte di una famiglia"
(Foto di Pexels, anthonyshkraba production)
Azione Mani in Pasta!

In occasione del Genfest di luglio in Brasile nella località di Aparecida, il raduno giovanile mondiale organizzato dal Movimento dei Focolari ogni 6 anni – l’ultimo nel 2018 nelle Filippine – , un gruppo di persone a Verona ha deciso di contribuire con l’Azione Mani in Pasta! Il Genfest del 2024 ha come titolo “Juntos para cuidar”, ovvero insieme per prendersi cura. Proprio per seguire questo motto, Margaret Karram, attuale presidente del Movimento dei Focolari, ha invitato tutti – anche gli adulti – a vivere con i giovani per questo Genfest, descrivendolo come “un’opportunità perché non è solo un festival, ma un’esperienza concreta di quel cambiamento che vogliamo portare nel mondo” e di “stare accanto alle persone che soffrono”.

A Verona un gruppo di adulti si è quindi organizzato per mettere in pratica questo invito. Così ci racconta Ornella, la signora che ha dato inizio a questa avventura:

«Quando ho saputo che il Genfest sarebbe stato in Brasile e anche da Verona dei giovani avrebbero partecipato mi sono chiesta: cosa posso fare per vivere il Genfest assieme a loro? Come possiamo testimoniare l’amore reciproco vissuto? Ho ripensato all’esperienza fatta lo scorso anno quando – confezionando canederli – avevamo raccolto dei fondi per delle emergenze umanitarie. Ho pensato che forse fare le tagliatelle sarebbe stato più semplice, con meno costi di materie prime. Mi attivo contattando altre persone. Nessuno mi ha dato della pazza, anzi, l’idea è piaciuta!

Ed è così che pochi giorni dopo si sono ritrovati un bel gruppetto di adulti e alcuni dei giovani che sarebbero partiti da Verona per il Brasile, per condividere l’idea e diventare operativi! Definite le postazioni di produzione – ben 7 sparse per la provincia – concordata la ricetta, per avere tutti un prodotto finito di buona qualità e nel rispetto dell’ambiente, e le modalità di prenotazione, ci siamo messi al lavoro!

Le tagliatelle fresche dell’iniziativa comunitaria “Azione Mani in Pasta!”

In occasione di una messa il 14 marzo per l’anniversario della morte di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, si decide insieme di cogliere l’occasione per la consegna delle tagliatelle. Intanto la voce gira e si trovano “impastatori” disponibili a offrire il loro tempo e spesso anche gli ingredienti.
Sono persone della comunità, di età, professioni, impegni diversi. Ma ci sono anche amici e conoscenti. Tra tutti si sperimenta davvero una realtà di famiglia, vivendo tutti per un unico progetto. E c’è chi – non potendo collaborare di persona – offre tanto altro. Così arrivano uova biologiche e 10 kg di farina. Si voleva un confezionamento rispettoso dell’ambiente ed ecco che arrivano gratuitamente 120 scatole in cartone per alimenti. C’è chi prepara le etichette con tanto di logo di “Azione Mani in Pasta!”, chi cura la locandina con foto e descrizione dello scopo e gestisce le prenotazioni.

Dal 7 al 13 marzo tante case si sono riempite di tagliatelle, ovunque! C’è anche chi ha passato il compleanno impastando in compagnia. Non sono mancati momenti di ansia, soprattutto quando la pasta faticava ad essiccare a causa dell’umidità e della pioggia di quei giorni. Ma con il confronto tra tutti e l’ingegno di alcuni, il problema si è risolto e solo poche confezioni si sono dovute impastare di nuovo. Si può dire che non è stato facile ma la condivisione delle difficoltà e delle idee per superarle, il coinvolgimento di persone nuove, l’abbondante provvidenza arrivata, hanno dato la forza di andare sino in fondo consegnando 101 confezioni e ricavando più di €1000!

Un’azione nell’Azione è nata dall’offerta da parte di una famiglia di 100 pagnotte da mezzo chilo, “vendute” da delle ragazze, che hanno fruttato 550€. I giovani hanno ringraziato, scrivendo: “Con questo vostro gesto ci avete fatto sentire parte di una comunità, di una famiglia; il fatto che, anche non conoscendoci di persona, abbiate voluto sostenerci in un mondo così concreto e così significativo, è per noi un grande esempio“».

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