9° tappa Frosinone – Cava dei Tirreni 187km di Manuel Belletti
Il vincitore è Matthew Goss (HTC – Columbia). Ciao a tutti! Oggi vi racconto qualche curiosità su come noi corridori ci prepariamo ad affrontare una tappa del Giro. Questa mattina la sveglia è suonata alle ore 9. Prima della gara di solito si fa una bella colazione seguita da pasta o riso, il tutto 3 ore e mezza prima del via. Io personalmente non riesco a mangiare pasta o riso la mattina quindi devo ripiegare su una colazione molto abbondante a base di cereali, pane e marmellata. Quando la gara è particolarmente lunga aggiungo qualche fetta di prosciutto e delle uova sode. Dopo il "pranzo di giornata" si parte per raggiungere il luogo di partenza della tappa un’ora prima del via ufficiale.
Anche oggi il tempo non ci ha risparmiati! Negli ultimi 70 km la pioggia è caduta direi in maniera esagerata. Le strade nel finale in certi punti sembravano dei veri e propri laghi e come avete potuto vedere dalle immagini a volte le pozzanghere arrivavano addirittura alle caviglie! Nonostante tutto è stata una tappa abbastanza regolare, con la solita fuga di giornata che poi abbiamo ripreso nel finale, dove anche oggi non sono mancati i frazionamenti del gruppo. Gli ultimi 4 km erano in leggera salita e per me è stato un arrivo tosto. Avevo battezzato la ruota di Pozzato perché sapevo che era un arrivo adatto a lui ma, le mie gambe erano molto “dure” così negli ultimi 500 metri ho perso posizioni e ho detto addio ad un possibile risultato di tappa finendo 15°.
A livello di team abbiamo raccolto un bel quinto posto con il mio compagno Canuti che nel tentativo di aiutarmi si è ritrovato nelle posizioni migliori del gruppo all’arrivo.
Domani ci aspetterà una tappa molto lunga di ben 230 km e spero di raccogliere quello che non ho raccolto oggi, magari iniziando lo sprint da una posizione migliore. Saluti a tutti.
8° tappa Chianciano Terme – Monte Terminillo di 189km. Di Manuel Belletti
Vince Chris Sorensen(Saxo Bank), fuggitivo di giornata, al secondo posto Simone Stortoni (Colnago-Csf Inox)
Per me oggi doveva essere una tappa fra virgolette tranquilla, infatti il mio compito assieme ai miei compagni era di tenere davanti il nostro leader Pozzovivo all’imbocco della salita finale per poi arrivare al traguardo faticando il meno possibile. Questo infatti è quello che abbiamo fatto, ma non è stata diciamo la tappa che mi aspettavo, siamo partiti come si dice in gergo "a tutta" e non sono mancati i frazionamenti del gruppo lungo tutta la tappa.
Io ho vissuto l’ultima salita "in gruppetto" con altre "ruote veloci" cercando di salvare la gamba per le tappe adatte a me con arrivi in volata come quella di domani…
A livello di team abbiamo raccolto un importantissimo secondo posto con Stortoni che faceva parte della fuga di giornata, e buoni segnali di ripresa con Pozzovivo che ha tenuto le ruote dei migliori in salita.
MAGLIA ROSA: Alexander Vinokourov (Astana)
MAGLIA ROSSA: Cadel Evans (BmC)
MAGLIA VERDE: Matthew Lloyd (Omega Pharma – Lotto)
MAGLIA BIANCA: Richie Porte (Saxo Bank)
Manuel Belletti è nato a Cesena il 14 ottobre del 1985. Da dilettante, vestendo la maglia dell’U.C.Trevigiani Dynamon, si è confermato come uno dei giovani più promettenti del panorama italiano grazie ai numerosi successi di rilievo nazionale e internazionale. E’ professionista dal 2008. Tra i “grandi” un’unica vittoria e una serie infinita di piazzamenti nei primi dieci. In questo Giro d’Italia è arrivato 4° nella tappa di Marina di Carrara, veste la maglia della Colnago-Csf Inox.
7°tappa la Carrara – Montalcino di 215km Ci piace il fango…
Roba d’altri tempi signori, pedalare sulle strade sterrate appiccicose di fango, bagnate dalla pioggia e dall’entusiasmo dei tifosi. Rivedi le immagini in bianco e nero della 7°tappa la Carrara – Montalcino di 215km e per un istante ti sembra di tornare a rivivere quei vecchi film d’epoca sbiaditi dove l’immagine non era molto stabile, dove i ciclisti ciondolavano e sbuffavano. Era l’epoca di Luigi Ganna, Costante Girardengo, Learco Guerra, Alfredo Binda. Tutti nomi simboli di un ciclismo epico ed eroico che toccava i limiti del disumano. Al Giro si facevano tappe di anche 450km, l’asfalto era un sogno, il cambio sulla bici iniziava a diventare realtà, per fortuna. Si stava in sella anche per 18 ore consecutive mangiando uova, zabaione e arraffando l’acqua alle fontane di paese. In quel ciclismo eroico si era tutti contro tutti “La corsa è corsa, pietà l’è morta” era la legge non scritta in quei tempi. Se la maglia rosa rimaneva attardata era l’occasione buona per attaccare e per guadagnare posizioni in classifica.
Sulle strade di questo Giro sembra proprio di essere tornato a quei vecchi tempi. Perché la maglia rosa Vincenzo Nibali è vittima di una caduta e trascina con sé il suo compagno Valerio Agnoli in maglia bianca e Michele Scarponi. Davanti la corsa esplode, si è vicini al primo tratto sterrato. Vinokourov prima esita un pochetto poi non ci pensa due volte prende a pestare sui pedali e incita i compagni di fuga a tenere alta l’andatura. Dietro Ivan Basso, capitano della Liquigas, aspetta Nibali e insieme organizzano l’inseguimento per perdere meno tempo possibile. Il resto è pura cronaca, una lotta tra gli “eroici” del ciclismo di oggi: Evans, Cunego, Pinotti, Arroyo e appunto Vinokourov. Evans vince a Montalcino e mostra i colori dell’iride inzaccherati di fango.
Nel Giro d’Italia del 1976 il nostro Felice Gimondi in maglia rosa cadde lungo la tappa che arrivò a Verona. Il gruppo lo aspettò. Il giorno seguente successe di nuovo, solo che le conseguenze sembrarono più gravi, il gruppo “fotocopia” la sua reazione. Così cadde anche De Muynk, diretto rivale di Gimondi per la rosa. E il gruppo lo aspettò. Nella tappa di Bergamo il belga cadde di nuovo e si ferì seriamente. E il gruppo lo aspettò. Fu Gimondi stesso ad andare ad incoraggiarlo! Di solito funziona così nel ciclismo di oggi. Ma, a Montalcino si è consumata una giornata d’altri tempi. Una giornata eroica!