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Tutto nasce da un topo: 100 anni dalla nascita della Disney

di Michele Genisio

- Fonte: Città Nuova

Perché Topolino ebbe un così grande successo? Chi era Walt Disney, il suo inventore? Dall’inizio quasi fallimentare al riconoscimento mondiale passando dal talento, la genialità e la tenacia del suo artefice.

Topolino interagisce con gli ospiti a Disneyland ad Anaheim, in California, venerdì 30 aprile 2021. (AP Photo/Jae C. Hong)

All’inizio c’era un topo. Era il 15 maggio 1928 quando fece la sua prima apparizione Mickey Mouse, Topolino, in un cortometraggio proiettato a Hollywood. Non suscitò grande entusiasmo. Anzi, fu quasi un fallimento. Ma a novembre dello stesso anno le cose cambiarono del tutto. Uscì Steamboat Willie, con Topolino che fischietta alla guida di un battello e battaglia con Pietro Gambadilegno. Un successo enorme. E la strada spianata per far diventare il topo antropomorfo una icona mondiale.

Topolino fu creato da Walt Disney e Ub Iwerks. Ma il suo nome rimase legato a Disney, che nei primi filmati ne produceva pure la voce. Tutto era iniziato cinque anni prima. Il 16 ottobre 1923 – cent’anni fa – Walt e suo fratello Roy, avevano fondato il Disney Brothers Studio. Un piccolo studio di produzione di cortometraggi animati, destinato a diventare nel 1986 la grandiosa Walt Disney Company. La fucina di capolavori immortali come Biancaneve e i sette nani (1937), Pinocchio (1940), Fantasia (1940), Dumbo (1941), Bambi (1942), Cenerentola (1950), Peter Pan (1953), Mary Poppins (1964), La sirenetta (1989), La bella e la bestia (1991), Aladdin (1992), Il re leone (1994). Solo per citarne alcuni. La ditta creata dai due fratelli diventò col passare degli anni una potenza mondiale con 220mila dipendenti e una varietà di settori: film, serie tv, videogiochi, parchi a tema come Disneyland e Walt Disney World, etichette musicali, case editrici, villaggi vacanze, negozi. Acquisì anche altre compagnie come Marvel e Lucasfilm che arricchirono il suo portfolio di proprietà intellettuali, come Star Wars e i supereroi. Ma tutto nacque da un topo.

Perché Topolino ebbe un così grande successo? Perché è un personaggio positivo. Topolino è altruista, coraggioso, lotta da solo contro le avversità. Le sue avventure sono condite di valori come l’amicizia, il coraggio, la lealtà, la giustizia. Insomma, Topolino è un eroe ammirabile con cui piace identificarsi. E il suo mondo è animato da una varietà di personaggi fantastici: Paperino, Pippo, Minni, Gambadilegno, la Banda Bassotti, Paperon de’ Paperoni.

Il suo inventore, Walt Disney, chi era? Nato a Chicago nel 1901, Walt Disney era il quarto di cinque figli. La sua non era una famiglia benestante. Suo padre lavorava consegnando giornali porta a porta, sua madre era un’insegnante della scuola pubblica. Seguendo le orme del padre, a sedici anni Walt si trovò un lavoro come venditore di giornali, caramelle, dolciumi e bibite sulla rete ferroviaria Missouri Pacific. Per quanto riguarda la sua formazione artistica era un autodidatta. Aveva seguito solo un corso serale di disegno presso la Chicago Academy of Fine Arts. Tutto lì. A diciotto anni, andò in Francia come volontario della Croce Rossa. Fu un’esperienza breve. Tornato in USA iniziò a lavorare in un’agenzia pubblicitaria. Fu lì che le sue capacità cominciarono a rivelarsi. Fu lì che strinse amicizia con Ub Iwerks, che diventò il suo più stretto collaboratore e il coautore di Mickey Mouse.

In questa foto di domenica 8 giugno 2018, un cartello di Topolino è esposto sul cancello del primo ingresso a tema Avengers a Disneyland Paris, Chessy, a est di Parigi, in Francia. (AP Photo/Francois Mori, archivio)

Gran talento per l’arte, Walt Disney, era un disastro per quanto riguardava gli affari. Ma a questo ci pensava suo fratello Roy, il quale, ricordandosi di quando suo fratello vendeva bibite e giornali sui treni, raccontava: «Walt non era in grado di far mente locale su tutta la merce che aveva all’inizio e alla fine della giornata, quindi andava in perdita, e alla fine chi è secondo voi quello che gli pagava i debiti?». Walt Disney, tipica espressione del mito del “sogno americano”, è uno che si è fatto da solo. Ha conquistato il cuore di tanta gente nel mondo solo con la potenza del suo talento (e con l’aiuto di Roy, che si occupava del business).

Aveva genio da vendere. Ed era tenace. Sapeva riprendersi dai fallimenti e tirare dritto per la sua strada. Come dimostra questo aneddoto che riguarda l’apertura di Disneyland nel 1955. La giornata inaugurale del parco fu un disastro. Si registrarono tanti problemi tecnici, il caldo intenso faceva sciogliere l’asfalto fresco, le fontane non davano acqua, molte attrazioni ebbero guasti improvvisi e persino alcuni distributori di cibo non funzionavano. La gente intervenuta per l’evento era tanta, tanta di più di quella prevista. Walt Disney si rese conto che molti avevano acquistato biglietti falsi o stavano scavalcando i cancelli senza pagare. Allora, invece di farsi prendere dal panico o andare in escandescenze, prese il microfono. La sua voce risuonò per tutto il parco. Ringraziò per il loro entusiasmo i tanti “ospiti non inviati” che avevano fatto tutti gli sforzi possibili per essere lì. La sua voce affabile trasformò l’incidente in un momento divertente. Ma la giornata fu ugualmente un caos, sebbene sarà poi ricordata come un evento epico: l’inizio di una delle destinazioni più amate al mondo.

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