«Non vorrei ingannata restar», canta Zerlina davanti alle lusinghe di don Giovanni. In effetti, tutti ingannano o sono stati ingannati, nel capolavoro mozartiano che Pizzi allestisce quest’anno, toccando erotismo, burla e tragedia di una umanità – simboleggiata …
Contenuto riservato agli abbonati di “Città Nuova”
Se sei abbonato, effettua il login