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Se il Palazzo è riscaldato dalle fogne

di Lorenzo Russo

- Fonte: Città Nuova

Efficientamento energetico dello storico immobile dell’agenzia del Demanio in corso Monforte a Milano, primo edificio pubblico a ottenere energia dalla propria rete fognaria.

Palazzo del demanio in corso Monforte a Milano, foto di Arbalete, CC BY SA Wikimedia Commons.

Come nel nord Europa così anche in Italia. A Milano si sperimenterà per la prima volta un progetto di riscaldamento di un edificio grazie alle sue fogne. Siamo in corso Manforte, a circa dieci minuti a piedi dal duomo. Il palazzo storico dell’Agenzia del Demanio subirà interventi di efficientamento energetico grazie ad una convenzione fra l’Agenzia e la società MM s.p.a., partecipata del Comune di Milano. È una sperimentazione di un nuovo sistema di captazione del calore dalla fognatura pubblica, il primo in un edificio pubblico in Italia, che andrà ad integrare il sistema di riscaldamento e raffrescamento dell’edificio.

Un progetto già adottato in Francia da più di dieci anni. L’Eliseo infatti è uno dei tanti edifici che dal 2011 sfrutta la tecnologia che genera calore a partire dalle acque delle fogne. Uno scambiatore viene localizzato nelle tubature delle acque di scarico, il quale viene collegato ad una pompa di calore installata all’interno dell’edificio interessato: in questo modo, l’acqua viene dapprima riscaldata dalle acque di scarto, per arrivare così già con una temperatura più alta alla pompa di calore, la quale la direziona poi verso il circuito di riscaldamento e i rubinetti dell’acqua sanitaria.

Questo nuovo sistema, per il pregiato palazzo dell’Agenzia del Demanio, prevede la sostituzione graduale delle fonti energetiche fossili con quelle rinnovabili, con riduzione di consumi e di costi. Un esempio virtuoso di utilizzo dell’immobile pubblico.

L’intervento di valorizzazione fa parte di un progetto più ampio dell’Agenzia – Piano Strategico Industriale 2022-2026 – che coinvolge vari immobili che gestisce, con una visione strategica che tenga conto dei criteri di sostenibilità ambientale, dell’autonomia energetica con la produzione di energia da fonti rinnovabili e della digitalizzazione.

La riqualificazione dell’edificio di corso Monforte a Milano prevede azioni volte a rispettare il suo valore storico, grazie al restauro e all’illuminazione della facciata principale, e ad azioni di efficientamento energetico e decarbonizzazione, abbandonando fonti di energia climalteranti a vantaggio di quelle pulite.

Insieme ai lavori di efficientamento energetico verranno introdotte aree verdi, creato un punto ristoro al piano terra, un punto informativo e spazi destinati al co-working, sia per il personale interno che per la comunità. L’intero intervento sarà eseguito con i criteri più avanzati del sustainable building (edilizia sostenibile, ndr) e la previsione di sistemi di monitoraggio e controllo dei parametri climatici degli ambienti interni (luce-aria-rumore) che permetteranno una gestione ottimale ed efficiente delle postazioni di lavoro e degli spazi destinati ai servizi comuni.

“L’obiettivo che ci siamo dati è quello di definire un nuovo modello di organizzazione e gestione dell’immobile pubblico, con notevole riduzione dei costi e il raggiungimento di elevati target di qualità ambientale – afferma Massimiliano Iannelli, direttore regionale dell’Agenzia della Lombardia -. Entro il 2026, data prevista per il termine dei lavori, puntiamo alla riduzione di oltre il 60% delle emissioni di Co2, in netto anticipo rispetto al target del 45% fissato dal Comune di Milano nel proprio piano Aria Milano Coal Free per il 2030”.

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