Il numero di Città Nuova di Gennaio 2024 è dedicato a un tema cruciale e attualissimo: il dramma delle migrazioni e della negazione dei diritti umani lungo i confini europei. L’Inchiesta firmata da Candela Copparoni affronta il tema della situazione a Ventimiglia, dove le persone migranti, in fuga da guerre, povertà e disastri climatici, si scontrano con la chiusura delle frontiere e l’indifferenza delle istituzioni. Un racconto toccante che denuncia violazioni sistematiche dei diritti umani e racconta, al tempo stesso, storie di speranza grazie all’impegno di tante realtà locali come la Caritas Intemelia, il Movimento dei Focolari e la rete di solidarietà attiva sul territorio. Attraverso testimonianze dirette, l’inchiesta mette in luce il volto umano della crisi migratoria e la forza di chi, nonostante tutto, continua ad accogliere.
L’editoriale del direttore
L’editoriale di Giulio Meazzini è testo intenso che riflette sul senso profondo della missione di Città Nuova: dare voce a chi non ce l’ha e creare spazi di dialogo in un’epoca segnata da conflitti e divisioni. L’autore sottolinea come, proprio nei momenti più difficili, la rivista riesca a fare la differenza, incoraggiando piccole e grandi azioni di bene che contribuiscono a costruire un mondo più umano e fraterno.
Contributi in evidenza
Tra i contributi più significativi di questo numero, nella sezione “Famiglia e società”, spicca l’articolo di Sara Fornaro (Educazione affettiva a scuola, p. 16). L’autrice racconta l’impegno di oltre 15 organizzazioni professionali, studenti e famiglie, che hanno presentato una proposta condivisa per introdurre l’educazione socio-affettiva e relazionale nelle scuole italiane. Un tema di grande attualità, emerso con forza dopo il tragico femminicidio di Giulia Cecchettin, che sollecita una rivoluzione culturale partendo dalle aule scolastiche per prevenire la violenza di genere e promuovere il rispetto reciproco.
Nella sezione “Politica, lavoro, economia”, l’intervista curata da Carlo Cefaloni (Il dilemma della pace giusta, p. 34) propone un interessante confronto con Giulio Marcon, promotore della campagna “Sbilanciamoci”, sulla possibilità di coniugare pace e giustizia sociale in un tempo segnato da tensioni geopolitiche e crisi economiche. L’intervista invita a riflettere su modelli alternativi di sviluppo sostenibile, ponendo l’accento sull’urgenza di politiche economiche orientate al bene comune.
Commovente e intensa la narrazione proposta nella sezione “Storie” con il reportage di Candela Copparoni (Abitare una nuova terra chiamata “casa”, p. 42). Qui si racconta l’esperienza di chi, dopo un lungo viaggio fatto di sofferenze e privazioni, riesce finalmente a trovare un luogo sicuro da chiamare casa. Le voci raccolte testimoniano il bisogno universale di appartenenza e dignità, superando pregiudizi e barriere culturali.
Nella sezione “Reportage” (p. 74), Fabio Di Nunno ci conduce nei Campi Flegrei, dove la terra continua a tremare a causa del fenomeno del bradisismo. L’articolo offre un’analisi scientifica e sociale delle difficoltà che le popolazioni locali affrontano da millenni, convivendo con un territorio tanto affascinante quanto fragile. Un invito a riscoprire la resilienza delle comunità e la necessità di politiche di prevenzione efficaci.
Infine, nella sezione “Arte e spettacolo” (p. 80), Giuseppe Distefano dedica un intenso omaggio al grande fotografo Don McCullin, maestro nel raccontare la povertà, la guerra e le carestie attraverso immagini diventate icone della storia contemporanea. L’autore ripercorre la carriera del fotografo inglese, sottolineando come il suo sguardo compassionevole e profondo abbia contribuito a risvegliare le coscienze su temi drammaticamente attuali.
Il numero di Città Nuova di Gennaio 2024 offre dunque un panorama ampio e articolato sui temi cruciali del nostro tempo: dalle migrazioni al cambiamento culturale nelle scuole, dalla resilienza delle comunità colpite da calamità naturali alla forza evocativa dell’arte. Un invito alla lettura per lasciarsi ispirare da storie di coraggio e umanità. Buona lettura!