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Nasce il Centro europeo per la trasparenza algoritmica

di Fabio Di Nunno

- Fonte: Città Nuova

Fabio Di Nunno, autore di Città Nuova

Un nuovo centro di ricerca consentirà all’Europa di disporre di una vigilanza sull’utilizzo dei sistemi algoritmici.

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Foto Pexels

È stato inaugurato il Centro europeo per la trasparenza algoritmica che fornirà alla Commissione europea competenze tecniche e scientifiche interne per garantire che i sistemi algoritmici utilizzati dalle piattaforme online e dai motori di ricerca di dimensioni molto grandi rispettino i requisiti in materia di gestione, mitigazione e trasparenza del rischio previsti dalla legge sui servizi digitali.

Un’équipe interdisciplinare composta da scienziati di dati, esperti in materia di intelligenza artificiale, esperti sociali ed esperti giuridici combinerà le loro competenze per analisi tecniche e valutazioni degli algoritmi, per valutarne il funzionamento e proporre le migliori pratiche per attenuarne l’impatto.

Il 15 dicembre 2020 la Commissione europea aveva presentato una proposta relativa al regolamento sui servizi digitali (entrato in vigore il 16 novembre 2022) unitamente alla proposta di regolamento sui mercati digitali quale quadro globale volto a garantire uno spazio digitale più sicuro e più equo per tutti.

Il regolamento sui servizi digitali, che si applica a tutti i servizi digitali che mettono i consumatori in collegamento con beni, servizi o contenuti, stabilisce nuovi obblighi globali per le piattaforme online relativi alla riduzione dei danni e al contrasto dei rischi online, introduce forti tutele per i diritti degli utenti online e colloca le piattaforme digitali in un nuovo quadro unico di trasparenza e responsabilità.

Il Centro europeo per la trasparenza algoritmica fornirà alla Commissione europea quelle competenze tecniche e scientifiche per garantire che i sistemi algoritmici utilizzati dalle piattaforme online e dai motori di ricerca di dimensioni molto grandi rispettino i requisiti in materia di gestione e attenuazione dei rischi e di trasparenza previsti dal regolamento sui servizi digitali.

Concepite come un insieme unico e uniforme di norme per l’Unione europea (Ue), tali norme garantiranno agli utenti nuove tutele e alle imprese la certezza del diritto in tutto il mercato unico. Strumento normativo unico nel suo genere a livello mondiale, il regolamento sui servizi digitali si pone anche come parametro di riferimento internazionale per un approccio normativo per gli intermediari online.

Il regolamento sui servizi digitali prevede requisiti in materia di gestione dei rischi per le imprese designate dalla Commissione europea come piattaforme online di dimensioni molto grandi e motori di ricerca online di dimensioni molto grandi. Di questo quadro, le piattaforme designate dovranno individuare, analizzare e attenuare un’ampia gamma di rischi sistemici, dal modo in cui i contenuti illegali e la disinformazione possono essere amplificati mediante i loro servizi, fino all’impatto sulla libertà di espressione o sulla libertà dei media.

Analogamente, dovranno essere valutati e attenuati i rischi specifici relativi alla violenza di genere online e alla protezione dei minori online e della loro salute mentale. I piani di attenuazione dei rischi delle piattaforme e dei motori di ricerca designati saranno oggetto di una verifica e di una vigilanza indipendenti da parte della Commissione europea.

Il termine entro il quale le piattaforme e i motori di ricerca dovevano pubblicare il numero dei loro utenti attivi mensilmente era il 17 febbraio 2023. La Commissione analizza attualmente le pubblicazioni al fine di designare le piattaforme online di dimensioni molto grandi e i motori di ricerca online di dimensioni molto grandi, che disporranno di 4 mesi dalla loro designazione per conformarsi a tutti gli obblighi previsti dal regolamento sui servizi digitali e, in particolare, per presentare la loro prima valutazione dei rischi. Entro il 17 febbraio 2024 il regolamento sui servizi digitali si applicherà a tutti i servizi intermediari; entro la stessa data gli Stati membri sono tenuti a nominare i coordinatori dei servizi digitali.

Secondo Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione europea con delega a un’Europa pronta per l’era digitale, «grazie alle competenze multidisciplinari, la squadra del Centro europeo per la trasparenza algoritmica guarderà per la prima volta sotto la superficie delle piattaforme online e dei motori di ricerca di dimensioni molto grandi per esaminare il funzionamento dei loro algoritmi e il loro contributo alla diffusione di contenuti illegali e dannosi, ai quali troppi europei sono stati esposti».

Per Mariya Gabriel, commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, «il regolamento sui servizi digitali apre per la prima volta ai ricercatori l’accesso ai dati delle piattaforme online e dei motori di ricerca di dimensioni molto grandi. In questo contesto, il Centro europeo per la trasparenza algoritmica promuoverà la creazione di una comunità di ricerca a livello mondiale».

Sebbene sia solo l’inizio, il nuovo Centro europeo per la trasparenza algoritmica ha una dotazione di personale alquanto ristretta; infatti, alle 10 unità di personale che provengono dal Centro comune di ricerca, il servizio della Commissione europea per la scienza e la conoscenza, si aggiungono 20 nuovi esperti informatici e scienziati sociali. Considerando che la Commissione europea stima circa 25 piattaforme online di grandi dimensioni, i nuovi esperti avranno tanto da fare.

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