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Un nuovo modello di sviluppo sostenibile

di Silvio Minnetti

- Fonte: Città Nuova

Il Forum del Terzo settore ha presentato il manifesto per realizzare un welfare fondato su prossimità, universalismo e inclusività.

Fumi industriali all’Ilva

Il 15 marzo è stato presentato a Roma il Manifesto Verso un nuovo sistema di welfare, a cura del Forum del Terzo Settore. Il documento «intende tracciare la strada per la realizzazione in Italia di un welfare fondato su prossimità, universalismo e inclusività». E un tema di grande attualità che collega welfare a nuovo modello di sviluppo.

Si tratta di superare un sistema frammentato, incapace di garantire la presa in carico tempestiva, continuativa e globale di persone in situazione di fragilità, marginalità con rischio di esclusione sociale. È un sistema che non garantisce coesione, superamento di disuguaglianze e povertà, a fronte di emergenze sanitarie, sociali ed economiche. È necessaria una presa in carico tempestiva, globale e continuativa. È auspicabile il coinvolgimento attivo e diretto dei destinatari nel loro percorso di inclusione culturale, sociale ed economica.

Va potenziata in generale la prevenzione in un sistema di welfare generativo che si propone il miglioramento del benessere per tutta la popolazione. Quali sono allora le azioni da intraprendere per un nuovo sistema di welfare? Creare innanzitutto un sistema sociosanitario integrato, legato a livelli essenziali di prestazione, stili di vita, dimensione sportiva ed educativa. I diritti vanno resi concretamente esigibili in tutto il territorio nazionale. La governance va rivista coinvolgendo a livello nazionale e regionale il Terzo Settore in ruolo sussidiario e di amministrazione condivisa. Le reti di cittadinanza attiva vanno coniugate con welfare e sviluppo della democrazia. Va potenziato il livello aziendale.

Quale ruolo può assumere il Terzo Settore in questo nuovo sistema? Attraverso amministrazione condivisa, accreditamento e convenzionamento va superata la logica degli appalti con massimo ribasso. Il lavoro nel Terzo Settore non può essere visto come mera fornitura di manodopera a basso costo rispetto al mercato. Occorre garantire invece qualità del servizio e rispetto dei contratti di lavoro.

Il PNRR è lo strumento che può collegare welfare a nuovo modello di sviluppo. Coesione sociale, inclusione, salute, transizione ecologica e digitale, superamento delle povertà educative, orientamento professionale attivo sono strettamente collegate. Va garantita una vita quanto più indipendente possibile con stili di vita attivi e partecipazione piena nelle comunità. Per questo in Italia abbiamo una occasione straordinaria per superare i divari territoriali, realizzare la parità di genere, valorizzare i giovani in un modello di sviluppo sostenibile.

Siamo chiamati a costruire la speranza dal basso, in questi tempi bui del passaggio d’epoca. La via è quella dell’economia civile, del nuovo sistema di welfare e della ” buona politica” della Fratelli tutti di papa Francesco.

Oggi è possibile un consumo responsabile, ad esempio, di prodotti con lavoro degno, afferma Leonardo Becchetti, a condizioni equivalenti ai prodotti tradizionali. Se ciò non avviene la responsabilità è solo nostra. Mancanza di metanoia, di un nuovo stile di vita.

L’esperienza di Next, Nuova Economia per tutti, ci indica la strada, quella del mettere insieme organizzazioni generative, esperienza ben visibile nelle due ultime Settimane sociali e nelle quattro edizioni del Festival dell’economia civile a Firenze. Attraverso il censimento delle buone pratiche e delle relazioni nell’ ambiente di lavoro, il team working, lo scambio di doni sono determinanti per migliorare la produttività, la competitività e lo stesso senso del vivere nelle imprese. Un questionario di autovalutazione partecipata rappresenta un valido strumento di accompagnamento in questo percorso virtuoso, premiato con Buone Notizie del Corriere della sera, ogni anno.

Tutto ciò non esime lo Stato dalla lotta allo sfruttamento del lavoro, alla precarizzazione che toglie dignità. Va introdotto un meccanismo di labour border adjustment mechanism per contrastare il dumping sociale ed ambientale praticato da paesi terzi a danno dei nostri prodotti. Infine si tutela la dignità del lavoro con un salario minimo, come in altri Paesi europei.

Il bene comune va quindi posto come vero scopo delle scelte attraverso il nuovo manifesto per il welfare e crescita dei mondi dell’economia civile. Per raggiungerlo è necessaria una intensa collaborazione, la co- creazione dell’obiettivo ed una effettiva condivisione di remunerazioni e di rischi. Il mondo della cooperazione e la partecipazione azionaria possono facilitare la socializzazione dei frutti del progresso ed i rischi connessi.

Come afferma papa Francesco nella Laudato si’, lo Stato ha l’obbligo di difendere l’interesse ed il bene di tutti. A questo riguardo, afferma Mariana Mazzucato: «Le sfide che ci troviamo ad affrontare oggi sono immense: il riscaldamento globale sta diventando irreversibile. I sistemi sanitari sono in crisi. Il divario digitale sta aumentando le disuguaglianze e i nostri modelli di business finanziarizzati stanno facendo sì che il reddito sia sempre più orientato verso l’1% più ricco. La disuguaglianza e l’accesso differenziato al capitalismo del XXI secolo stanno rendendo molti disillusi dai processi politici, facendo il gioco dei populisti. Le soluzioni a queste sfide sono complesse. Richiedono investimenti, regolamentazione e innovazione a livello sociale, organizzativo. In particolare, il compito di fornire tali soluzioni non spetta solo al governo o alle imprese, ma a molti tipi diversi di individui e organizzazioni, compresi gli attori della società civile, come le associazioni di cittadini e sindacati». (Avvenire, 18. 02,2023 p.3).
È tempo ormai di portare al tavolo le tante voci che da anni propongono una direzione di crescita sostenibile, equa, inclusiva. Economy of Francesco, Next, Nuova Economia per tutti ed altri seguono questa linea.

Ce lo chiedono i tanti emarginati, i giovani, le donne, i migranti, gli scartati da un modello di sviluppo al capolinea. Dobbiamo rimettere il bene comune al centro del sistema economico, sociale e politico. La Terra è interconnessa. Possiamo pertanto condividere le conoscenze per un apprendimento che ci consenta di realizzare una qualità della vita umana per tutti.

La filosofa Nancy Fraser ci spiega come il sistema sta divorando la democrazia, il pianeta ed nostro senso di comunità, in quello che lei definisce Capitalismo cannibale (Laterza 2022). L’Autrice spiega quali sono le storture del mercato e le conseguenti ingiustizie. «Un eterno memento dell’egoismo di una società opulenta che non vuole condividere le risorse con gli sventurati del Sud del mondo se non sfruttandoli: il capitalismo continua a nutrirsi di diseredati finché si distruggerà per la sua cieca ingordigia». Per evitare questo epilogo drammatico è urgente avviare un nuovo modello di sviluppo sostenibile, liberare la ” buona politica” dal dominio della finanza, realizzare un sistema di welfare inclusivo, universale, di prossimità.

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