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Italia > Comunicazione di guerra

Disinformazione nella guerra in Ucraina

di Fabio Di Nunno

- Fonte: Città Nuova

Fabio Di Nunno, autore di Città Nuova

Secondo la Commissione Europea, la Russia ha sistematicamente usato la disinformazione per preparare il terreno all’invasione dell’Ucraina e poi sostenerla.

Bakhmut (AP Photo/Yevhen Titov)

La Russia si è preparata alla guerra contro l’Ucraina diffondendo una serie di informazioni false ben prima dell’invasione su vasta scala del 24 febbraio 2022; anzi, proprio quel flusso costante di disinformazione ha preparato la strada all’aggressione militare russa.

La Commissione europea ha reso note una serie di cosiddette fake news diffuse dall’ecosistema di disinformazione della Russia che avevano lo scopo di mostrare la scorrettezza dell’Ucraina, dare una buona immagine della Russia e influenzare le opinioni pubbliche dei vari Paesi coinvolti. Le attività di disinformazione sono aumentate di intensità dopo il successo della controffensiva ucraina contro gli invasori russi.

Per la Russia era scontato vincere la guerra, altrimenti sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale, laddove il sostegno militare dell’Occidente all’Ucraina avrebbe provocato un’escalation della situazione e prolungato le sofferenze, sostenendo che l’unica via verso la pace fosse la demilitarizzazione dell’Ucraina. Invece, il sostegno militare occidentale all’Ucraina si sta rivelando ogni giorno decisivo sul campo di battaglia, aiutando l’Ucraina a esercitare il proprio diritto all’autodifesa sancito dalla Carta delle Nazioni Unite.

Infatti, le proposte russe per un cessate il fuoco o negoziati di pace si sono rivelate non sincere. Tali proposte rivelano, a un’attenta analisi, l’atteggiamento imperialistico della Russia che chiede all’Ucraina di arrendersi e di consegnare ulteriori parti del suo territorio e della sua sovranità. Parte della comunità internazionale ha boicottato la Russia chiedendo un’immediata cessazione dell’offensiva in Ucraina e il ritiro incondizionato delle truppe russe al di fuori dei confini dell’Ucraina riconosciuti a livello internazionale.

La vera strada verso la pace è il ritiro completo delle forze russe fuori dai confini dell’Ucraina riconosciuti a livello internazionale e il completo abbandono da parte della Russia della sua politica di aggressione. La Russia ha avviato in Europa una guerra non provocata in palese violazione del diritto internazionale e in particolare della Carta delle Nazioni Unite. La pace non può essere ottenuta lasciando un’Ucraina disarmata di fronte a una Russia fortemente militarizzata che non ne riconosce la sovranità e non nasconde gli appelli popolari al genocidio.

La Russia si dice in guerra con l’Occidente, laddove in Ucraina è in atto una guerra per procura della NATO in cui la stessa Ucraina è solo il campo di battaglia, mentre la Russia si limita a difendersi dall’aggressore ucraino. Le false affermazioni secondo cui l’Ucraina sarebbe l’aggressore costituiscono una classica tattica di manipolazione tesa a rappresentare la Russia come vittima e a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dal fatto che il vero aggressore è la Russia. Benché questa versione dei fatti sia chiaramente assurda per la maggior parte del mondo, in Russia, grazie a un assetto dell’informazione sempre più chiuso in sé stesso, questa assume la funzione di esortazione a serrare le fila per mobilitare il sostegno dell’opinione pubblica alle politiche autoritarie russe.

In effetti, non è stata dichiarata alcuna guerra alla Russia da parte dell’Unione Europea (Ue), dell’Occidente o della NATO. Invece è vero che l’Ue, gli Stati Uniti d’America e molti Stati membri della NATO forniscono assistenza militare all’Ucraina per aiutare il paese a respingere l’aggressione della Russia, ma non sono coinvolti direttamente nei combattimenti.

La propaganda russa ha diffuso la notizia che l’Ucraina cerca di procurarsi ordigni nucleari, attacca le infrastrutture nucleari civili e nasconde armi nelle centrali nucleari. Di più: l’Ucraina starebbe mettendo a punto una “bomba sporca” e, pertanto, sarebbe legittimo l’uso da parte della Russia di armi nucleari tattiche contro l’Ucraina. Questa retorica allarmista punta a sfruttare la naturale avversione dell’opinione pubblica agli armamenti nucleari e una retorica nucleare sempre più belligerante nei confronti dell’Ucraina è stata uno dei fili conduttori delle narrazioni della guerra da parte della Russia.

Nonostante le continue accuse da parte della Russia, non vi sono prove del fatto che l’Ucraina abbia mai lavorato allo sviluppo di armi nucleari da utilizzare contro la Russia o chiunque altro. Di fatto l’Ucraina è un paese libero da armi nucleari dal 1994, anno in cui ha firmato il memorandum di Budapest, ed è uno dei pochi paesi al mondo ad aver rinunciato a un arsenale nucleare, avendo eliminato gli armamenti ereditati dall’Unione sovietica. Del resto, l’Ucraina ha invitato l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) a ispezionare i siti che, secondo la Russia, sarebbero utilizzati per lo sviluppo di una bomba sporca; l’AIEA non ha ravvisato alcuna prova del fatto che l’Ucraina stia mettendo a punto materiali nucleari da usare contro la Russia.

C’è chi ricorda come ora l’Europa sostiene l’Ucraina nazista, mentre la Russia starebbe semplicemente proseguendo la grande guerra patriottica in Ucraina per sradicarvi l’universo nazista. Nei fatti, nel corso della guerra la Russia ha utilizzato ripetutamente questo elemento di disinformazione al fine di disumanizzare e diffamare gli ucraini. La rappresentazione di una Russia capace di domare il nazismo, proposta da Putin, è un classico esempio di proiezione di una strategia per allontanare da sé la colpa delle proprie azioni distruttive.

Le accuse secondo cui l’intera Europa avrebbe sostenuto l’invasione dell’Unione Sovietica da parte della Germania nazista sono del tutto infondate e stravolgono completamente la storia. In realtà, già nel 1942 la coalizione antihitleriana comprendeva 26 Stati, come pure i governi in esilio dei paesi europei occupati. L’asserzione della Russia secondo cui starebbe combattendo il nazismo, finalizzata a provocare una forte risposta psicologica o emotiva, non costituisce soltanto una manipolazione ma è assolutamente ridicola, in particolare considerando il fatto che la Russia fa perno su una retorica apertamente antisemita.

È stata artatamente diffusa l’idea che l’Ucraina è una creazione artificiale e non uno Stato sovrano, ma che il territorio ucraino fa storicamente parte della Russia e che le popolazioni che vi abitano hanno liberamente espresso la volontà politica di fare ritorno in Russia e la Russia ha pertanto un dovere patriottico di liberare e proteggere tali popolazioni. In realtà l’Ucraina è uno Stato sovrano con identità propria e una lunga storia e, infatti, negare l’esistenza dell’Ucraina come Stato e la sua sovranità è una strategia di disinformazione che la Russia utilizza da molto tempo.

Quando la Russia ha cercato di giustificare l’annessione illegale di territori organizzando dei referendum farsa nei territori temporaneamente occupati in Ucraina, non è stata una sorpresa che l’ecosistema di disinformazione al servizio del Cremlino si sia messo nuovamente in azione per mettere in discussione la sovranità dell’Ucraina. Nello specifico, gli elettori sono stati costretti a votare da soldati armati che sono passati di porta in porta a raccogliere voti, in diretta violazione della costituzione ucraina. L’intero processo ha rappresentato una violazione del diritto internazionale ed è stato condannato dalle risoluzioni delle Nazioni Unite sull’annessione.

Un’altra falsità è che in Ucraina la Russia combatte contro l’imperialismo e il neocolonialismo occidentali per creare un ordine mondiale multipolare in cui i paesi non interferiscono nei rispettivi affari interni. In realtà, la Russia cerca da tempo di profilarsi pubblicamente come antimperialista e anticolonialista ma, invece, la brutale guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha messo in luce le ambizioni imperiali della Russia nei confronti dei paesi vicini in Europa, nel Caucaso e in Asia.

Inoltre, con l’avvio della guerra nell’Ucraina orientale nel 2014, l’annessione illegale della Crimea lo stesso anno e l’inizio di un’invasione su vasta scala nel 2022, la Russia ha palesemente violato il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite, minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità mondiali. Infatti, il 2 marzo 2022 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato, a stragrande maggioranza, una risoluzione che respingeva la brutale invasione dell’Ucraina da parte della Russia e le chiedeva di ritirare immediatamente le sue truppe e di rispettare il diritto internazionale.

Un’altra fake news riguarda il fatto che l’Ucraina per anni si è resa promotrice di un genocidio nel Donbas, laddove la Russia è dovuta intervenire per difenderne la popolazione. L’Ucraina, inoltre, conduce operazioni sotto falsa bandiera e inscena atrocità per poi accusare la Russia di crimini di guerra. Nello specifico, con genocidio si intende l’annientamento deliberato e sistematico di un gruppo di persone a causa dell’origine etnica, della nazionalità, della religione o della razza. Del resto, non è mai esistito in Ucraina un piano di questo tipo e non vi è alcuna prova a sostegno delle accuse della Russia.

La Russia dichiara anche di combattere in Ucraina una guerra santa contro satanisti sacrileghi per proteggere il cristianesimo e i valori tradizionali. La Russia ha frequentemente asserito di combattere una guerra santa contro lo stesso Satana, per giustificare la guerra contro l’Ucraina. Nelle prime settimane e nei primi mesi di guerra la Russia ha fatto spesso riferimento a una presunta diabolica alleanza dell’Ucraina con le forze dell’Ade per spiegare la mancanza di progressi delle forze russe sul campo di battaglia.

Inoltre, è falso l’argomento che l’Ucraina starebbe cercando di distruggere la chiesa ortodossa. Invece, queste tattiche di manipolazione hanno preso vigore nel 2019, anno in cui la chiesa ortodossa ucraina ha ottenuto lo status di chiesa indipendente, e poi nuovamente nel novembre 2022, dopo l’annuncio del governo ucraino che intendeva proporre una legge per bandire le chiese affiliate alla Russia.

Sconcertante è anche la fake news secondo la quale gli Stati Uniti hanno finanziato, sviluppato e gestito in laboratori ucraini programmi segreti per la messa a punto di armi biologiche, sperimentando quest’ultime sulla popolazione locale, e dotando l’Ucraina di armi biologiche per attaccare la Russia. Queste sono delle storie inventate, ma costituiscono un classico esempio di teoria della cospirazione, una tattica basata sulla retorica allarmista utilizzata spesso dalla Russia per distrarre e confondere.

In molti dicevano che l’Ue non può sopravvivere senza le risorse energetiche russe, mentre gli Stati Uniti hanno spinto l’Ue ad attuare politiche che hanno causato una crisi energetica globale a tutto vantaggio delle imprese energetiche statunitensi. La Russia ha spesso strumentalizzato l’energia nelle sue relazioni esterne e la diffusione della disinformazione è parte integrante di queste tattiche. Poi, l’Ue e i suoi Stati membri hanno rapidamente adottato varie contromisure per aumentare la sicurezza energetica, quali il piano REPowerEU e il piano per risparmiare gas per un inverno, che prevede una riduzione volontaria del 15% della domanda di gas naturale. Le riserve di gas sotterranee dell’Ue sono state riempite di oltre il 95% della loro capacità, ben più di quanto previsto per il 1º novembre 2022, termine fissato per raggiungere la capacità dell’80%.

Falsa è anche l’idea che l’Ue ha causato una carenza alimentare a livello mondiale vietando i prodotti agricoli e i fertilizzanti russi, per cui la Russia non ha alcuna responsabilità per la crisi alimentare mondiale, l’UE tiene per sé tutti i cereali provenienti dall’Ucraina, riducendo alla fame altri paesi. In realtà la Russia, invasa l’Ucraina, ha di fatto estromesso i prodotti alimentari ucraini dai mercati mondiali e ha esacerbato la situazione economica mondiale. Le azioni della Russia sono alla base dei prezzi elevati dell’energia e dei fertilizzanti a livello mondiale, con un impatto particolare sull’Africa e sui paesi più vulnerabili, ma con un’incidenza crescente anche su altre regioni e altri paesi.

Invece, bombardando le infrastrutture ucraine nei settori dell’energia, dell’acqua e dei trasporti, bruciando le colture e rubando i cereali ucraini, distruggendo le attrezzature agricole ucraine e lo stoccaggio di carburante e minando i terreni agricoli, la Russia ha compromesso la produzione alimentare a lungo termine in Ucraina e le capacità di esportazione del paese. La Russia, inoltre, continua ad applicare tasse e contingenti all’esportazione sia sui concimi che sui cereali come frumento, frumento segalato, segale, orzo e granturco.

Un altro tentativo di disinformazione riguarda il fatto che le sanzioni occidentali nei confronti della Russia sono illegali e causano danni a livello mondiale. Esse destabilizzando l’economia mondiale e fanno aumentare il costo della vita per i comuni cittadini di tutto il mondo. Le sanzioni non hanno alcun effetto

Tutte le sanzioni dell’Ue sono conformi gli obblighi derivanti dal diritto internazionale; queste riducono le capacità della Russia di finanziare la guerra e acquisire componenti fondamentali per il suo complesso militare-industriale. Gli effetti delle sanzioni sono visibili in tutti i principali settori dell’economia russa. Nel 2022, il disavanzo di bilancio della Russia è aumentato in modo esponenziale (di ben 14 volte), mentre nel 2022 si è registrata una contrazione dell’economia che ha raggiunto il 5%. Le sanzioni funzionano.

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