Buona la prima: ricomincia da dove aveva finito, Marcell Jacobs, che torna a correre in gara ufficiale alla prima prova dell’anno vincendo i 60 metri all’Orlen Cup di Lodz (Polonia), tappa del World Indoor Tour. Superata agevolmente la batteria con il tempo di 6″61, l’olimpionico azzurro, atleta delle Fiamme Oro, in finale ha fermato il cronometro sul tempo di 6″57. Un tempo che tuttavia non soddisfa del tutto un perfezionista come lui, nonostante un ritorno in pista dopo oltre sei mesi, da quella magica notte di Monaco che lo coronò campione europeo sui 100 metri.
In effetti in batteria Jacobs non riesce comprensibilmente a trovare completamente la sua solita lucidità, uscendo dai blocchi in un modo non del tutto ottimale. La prima metà di gara, infatti, lo vede leggermente arretrato, anche se la sua straordinaria progressione gli permette di piazzarsi comunque davanti a tutti al traguardo con un tempo di 6″61 che lo fa volare direttamente in finale. Poco più di un’ora dopo il ventottenne torna sui blocchi d’avvio dove ha una buona partenza (ma non ancora del tutto ottimale) riuscendo a tagliare il traguardo in 6″51. Questo tempo lo porta già nelle parti alte della classifica stagionale a solo un centesimo dalla migliore prestazione europea del polacco Dominik Copec (6″60), mentre terzo è arrivato il trinidegno Jerod Elcock (6″63).
Ai microfoni Jacobs ha spiegato il perché della sua non completa soddisfazione: «Il tempo mi soddisfa fino ad un certo punto. Dobbiamo cercare di capire meglio questa prima parte di gara. Ma stiamo lavorando soprattutto in funzione dell’estate, i 100 metri. Devo partire in maniera tale da accelerare al meglio per i 100 in modo da correrli con una progressione costante. Non posso dire di essere contento del risultato cronometrico, ma era importante tornare, togliere un po’ di ruggine, sentire l’adrenalina della gara. Questa è stata una gara in preparazione agli europei indoor ma anche quest’ultima è una tappa di passaggio perché il vero obiettivo stagionale sono i mondiali outdoor in estate: è l’unica medaglia ancora da prendere». Quasi sicuramente rivedremo infatti gareggiare il portacolori azzurro tra una settimana a Liévin (Francia) sempre nei 60 metri, fino ad arrivare agli europei indoor di Istanbul dove cercherà di difendere il titolo.
Nell’evento polacco non c’è stata tuttavia da applaudire solo la buona prestazione di Jacobs. Da sottolineare anche la gara della velocista reggiana Zaynab Dosso che sempre nei 60 ha eguagliato, con il tempo di 7″14, il suo primato italiano firmato lo scorso anno, peraltro abbattuto dopo ben 39 anni. L’azzurra arriva secondo dietro alla campionessa europea Ewa Swoboda, padrona di casa, ma dimostra comunque di avere tutte le carte in regola per riuscire a lottare presto ai vertici. Soddisfazioni azzurre anche nel salto con l’asta, dove Claudio Stecchi firma il suo personale a 5″70 arrivando quarto, appena fuori il podio. L’italiano aveva tentato vanamente anche di sopravanzare un 5″82, ma può comunque ritenersi soddisfatto dopo due anni che lo hanno visto molto in difficoltà.
Tornando a Jacobs, ripercorriamo le prossime tappe verso l’appuntamento più importante, ovvero i Mondiali di Budapest (19-27 agosto), dove punta ad arrivare «al massimo della forma». Oltre al già citato meeting di Liévin, sarà protagonista agli Assoluti indoor di Ancona («ci tengo sempre molto ad essere presente», ha ricordato); quindi, terremoto permettendo, gli Europei indoor in Turchia (2-5 marzo), ove si presenterà da campione del mondo e d’Europa della specialità, nonché primatista continentale con il 6″41 dello scorso anno a Belgrado. «Quest’anno gli Europei saranno una tappa di passaggio, perché punto all’estate, ai Mondiali. È l’unica medaglia che mi manca, devo prendermela», ha ripetuto un Jacobs del 2023 che, a proprio dire, ha «più maturità ed esperienza. E ancora tanta voglia di vincere». Tutta Italia confida, fiduciosa.
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