Ha iniziato quando aveva solo cinque anni. All’inizio, solo per gioco. Poi, la passione è cresciuta sempre di più, spingendola a tentare di emergere nel pattinaggio su ghiaccio, prima a livello nazionale e poi in ambito internazionale. E così è stato. Nella stagione 2000-2001, infatti, ha vinto la finale del Grand Prix Junior e, poco dopo, anche l’argento ai campionati del mondo (sempre nell’evento riservato agli atleti più giovani). Insomma, tutto faceva pensare che quello sarebbe stato solo l’inizio di una carriera sportiva sfavillante, ricca di soddisfazioni. O almeno così sperava Deanna Stellato, che a quell’epoca aveva solo diciassette anni. Un’età in cui, nel pattinaggio su ghiaccio (soprattutto al femminile), si è già pronti per competere ad altissimi livelli. Pensate, tanto per darvi un’idea, che le tre atlete salite sul podio nel singolo femminile alle ultime Olimpiadi invernali disputate a Pechino lo scorso inverno, avevano rispettivamente diciassette, diciassette e ventuno anni.
Come volevasi dimostrare, nella stagione successiva, al suo esordio nella nazionale maggiore statunitense, la ragazza nata a Park Ridge, nell’Illinois, ha subito colto un eccellente risultato: quinta in un evento del Grand Prix Senior (il massimo circuito internazionale di questo sport), nonostante un infortunio all’anca destra occorsole poco prima del programma libero. Lì per lì non sembrava essere nulla di serio, ma quello si rivelò invece essere solo il primo di una lunga serie di problemi fisici sempre alla stessa anca. Infortuni che, uniti ad altri fastidi alla caviglia destra e ad una frattura della caviglia sinistra, portarono la giovane atleta a stelle e strisce a prendere poco tempo dopo la decisione di ritirarsi dalle competizioni. Una scelta sofferta, ma che a quel punto sembrava inevitabile. Così, Deanna ha cominciato a dedicarsi ad altro. È diventata un’estetista, arrivando a ricoprire anche il ruolo di direttrice di estetica al Geldner Center di Chicago, uno studio medico specializzato in chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.
Nel 2013, a trent’anni, si è anche sposata con il polacco Michael Dudek, ed il pattinaggio su ghiaccio, in quel momento, sembrava rappresentare solo un capitolo ormai chiuso della sua vita. Dentro di lei, però, continuava a coltivare un sogno. Un sogno che, ai più, sembrava davvero impossibile da realizzare: tornare sul ghiaccio e riprovarci un’altra volta. Nonostante l’età. «Sapevo che per competere ad un certo livello mi sarei dovuta allenare molto di più rispetto ad atlete che erano molto più giovani di me. Sapevo che avrei dovuto prendermi cura del mio corpo con la massima attenzione, per assicurarmi di essere pronta e preparata per scendere ogni giorno sul ghiaccio». Alla fine, Deanna ha realmente fatto il “grande passo”: ha lasciato il suo lavoro, ha chiesto a sua madre di prendere i suoi vecchi pattini, che erano rimasti nel seminterrato della casa dei suoi genitori per lunghissimo tempo, ed è tornata in pista. Era il marzo del 2016, e lei stava per compiere trentatré anni.
Nella stessa pista in cui ha ricominciato a praticare il suo amato sport, in quel periodo si stava allenando anche Nathan Bartholomay, un pattinatore di coppia con già qualche buon risultato alle spalle. Dopo alcune prove insieme, i due hanno deciso così di formare una partnership. Lei, abituata a gareggiare da sola, ha dovuto “reiventarsi” come atleta in una specialità profondamente diversa, quella delle coppie appunto. Tre ore al giorno di allenamento, per cinque giorni alla settimana, hanno permesso alla coppia di qualificarsi per i campionati nazionali statunitensi del 2017, dove hanno conquistato un ottimo quarto posto, e a quelli del 2018, conclusi con la vittoria della medaglia di bronzo, un risultato comunque non sufficiente a regalare loro la partecipazione ai Giochi a cinque cerchi dello stesso anno (quelli disputati in Corea del Sud a Pyeongchang).
Anche nei campionati statunitensi del 2019 i due atleti sono saliti sul terzo gradino del podio, ma nell’aprile dello stesso anno hanno annunciato la fine della loro collaborazione in quanto, pur essendosi resi protagonisti di buone prestazioni, non erano arrivati a raggiungere gli ambiziosi obiettivi che si erano prefissati all’inizio del percorso agonistico intrapreso insieme. Deanna, più convinta che mai delle sue potenzialità, ha cercato così un nuovo partner per provare ad arrivare ai vertici mondiali ed inseguire il sogno, mai del tutto messo da parte, di prendere parte ad una edizione delle Olimpiadi. Ha trovato un nuovo “compagno di viaggio”, il canadese Maxime Deschamps, e dopo aver ottenuto la possibilità di gareggiare per il Paese della foglia d’acero i due hanno debuttato a fine 2021 al CS Autumn Classic International disputato a Pierrefonds, città che si trova nel sud ovest del Quebec, piazzandosi quarti. Un risultato lusinghiero, seguito poco tempo dopo dalla medaglia di bronzo ottenuta ai campionati nazionali canadesi del 2022.

Deanna Stellato-Dudek e Maxime Deschamps durante i Campionati di pattinaggio ISU Four Continents a Tallinn, in Estonia, sabato 22 gennaio 2022. Foto AP/Sergei Stepanov.
Ed eccoci giunti alle settimane scorse, quando avviene un ulteriore salto di qualità. A fine settembre, infatti, la Stellato e Deschamps hanno vinto la medaglia d’oro al CS Nebelhorn Trophy, tradizionale appuntamento di apertura della stagione del pattinaggio su ghiaccio che si disputa a Oberstdorf, in Germania. Grazie a questo risultato, il duo canadese è stato poi invitato a prendere parte alla prima tappa del Grand Prix edizione 2022-2023, che si è svolta meno di due settimane fa in terra statunitense, precisamente a Norwood, nel Massachusetts. Qui, pattinando sulle note di un conosciutissimo Tango di Astor Piazzolla nel programma corto (Oblivion), e su quelle di “Cleopatra” di Trevor Jones nel programma libero, la coppia ha conquistato la medaglia d’argento. La prima medaglia in un Grand Prix della carriera di Deanna. La medaglia più “anziana” di sempre nella storia del Grand Prix di pattinaggio. Ottenuta… a trentanove anni!
Non solo. Questo risultato, arrivato quando ormai vista la sua età e la sua storia era praticamente impossibile pronosticarlo, è stato ottenuto realizzando sul ghiaccio una performance di livello assoluto, con un punteggio finale (197.89) che, se conseguito nelle ultime Olimpiadi, avrebbe permesso alla coppia canadese di ottenere un lusinghiero ottavo posto nella finale disputata a Pechino lo scorso febbraio. Ora i due proveranno a tornare sul podio già nel prossimo fine settimana, quando a Parigi si disputerà la terza tappa stagionale del circuito mondiale. «Credi nei tuoi sogni, non importa quanto possano sembrare impossibili» diceva il grande Walt Disney. Milano-Cortina 2026 è ancora lontana, ma per una ragazza con una determinazione pari a quella di Deanna, pensare di vederla partecipare ad una Olimpiade alla soglia dei 43 anni non è una cosa da escludere a priori.
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