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«A peste, fame et bello libera nos, Domine». In questa antica invocazione Romano Prodi, qualche settimana fa, ha condensato l’affanno del tempo presente: «Liberaci, Signore, dalla peste, dalla fame e dalla guerra». «Sono capitate tutte», ha soggiunto – la pandemia del Coronavirus, i cui danni sociali e psicologici sono ancora difficili da calcolare; la fame che, ignorata quasi del tutto dalle nazioni benestanti, attanaglia la vita del 12 per cento della popolazione mondiale; la guerra in Ucraina che, pur nella sua ferocia e gravità, è appena uno dei 169 conflitti violenti che papa Francesco chiama la “terza guerra mondiale a pezzi”.
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