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Italia > Noi due

Da famiglia a coppia, cosa succede quando i figli crescono

di Serena Scotto d’Abusco

- Fonte: Città Nuova

Man mano che i figli diventano grandi, i genitori devono promuovere la loro autonomia. Quando poi vanno via di casa, la coppia deve trovare nuovi equilibri e imparare a gestire la nuova libertà.

Le fasi di vita di una famiglia sono sempre diverse. Ciascunarichiede che ci sia una riorganizzazione degli equilibri precedentemente costruiti e che si trovino nuove risorse per far fronte ai cambiamenti. Marianna e Sergio  si stanno preparando alla partenza del figlio Giacomo, che presto inizierà a studiare in una città distante due ore da casa. Giacomo è l’ultimogenito di tre figli, gli altri due già non vivono più con i genitori. Marianna e Sergio, se da una parte sono entusiasti per la nuova avventura che Giacomo affronterà, dall’altra non riescono ad essere felici fino in fondo per il figlio. Cosa sta succedendo?

Se è vero che l’arrivo di un figlio porta all’interno della coppia un profondo cambiamento, lo stesso vale per quando i figli iniziano a crescere. Nella prima fase di vita, infatti, ai genitori è richiesta un’attenzione costante ai bisogni dei bambini. Vi è una profonda dedizione verso quello che il figlio vive, spesso altre cose vengono tralasciate per un periodo e messe in secondo piano. Ci si affanna per riuscire a far fronte a tutti i compiti quotidiani. Ci si affanna nel cercare di gestire la nuova esperienza della genitorialità: la coppia, la casa, la propria vita lavorativa, gli amici, la famiglia allargata, e così via. E poi piano piano, l’equilibrio si inizia a strutturare. Anche se a volte appare mai raggiunto, la realtà quotidiana è profondamente cambiata.

Poi ad un tratto i figli cominciano a crescere. Prima vi è la fase adolescenziale in cui i ragazzi iniziano ad allontanarsi vivendo le prime esperienze in solitaria, lontani dagli occhi attenti dei genitori. Poi la crescita continua fino ad arrivare alla fase dell’età adulta, in cui ci si trasferisce a vivere da soli, ci si sposta in altre città o si va a studiare fuori. I genitori assistono ai cambiamenti dei figli, continuando con il loro profondo sostegno anche se a maggiore distanza. I compiti di ciascuno in questa fase si modificano. Quando i figli crescono, infatti, i genitori devono sempre più riuscire a promuovere l’autonomia. Devono insegnare il non dover dipendere da un aiuto esterno in maniera costante e trasmettere ai figli la profonda consapevolezza che hanno tutte le competenze e le possibilità per riuscire anche da soli.

Man mano che i figli crescono e diventano adulti si allontanano sempre di più, e man mano che si allontanano la coppia si ritrova, a volte improvvisamente, di nuovo sola. E se prima lo sforzo era stato quello di doversi riorganizzare intorno ad un terzo, ad un nuovo membro, il figlio appena arrivato, adesso la sfida diviene il riuscire a riorganizzarsi nuovamente senza quel figlio. Ci si ritrova ancora una volta in una fase di crisi. Dove per crisi non si intende solo un qualcosa di negativo, ma piuttosto un momento di rottura con il passato. Un momento nuovo in cui bisogna rimettere in campo nuove risorse. Un momento in cui ci si può guardare negli occhi per scoprire che per troppo tempo non si aveva avuto il tempo di farlo.

Ci si può trovare a chiedersi: «Cosa ci faccio ancora con lui?»; «Ed ora come passeremo le giornate insieme? »; «Sono ancora innamorato di lei? »; e così via. Soprattutto se antiche ferite ed antichi conflitti tra i due partner non erano stati risolti in precedenza, questo è il momento in cui possono ritornare in prima fila. Se da una parte, infatti, i figli possono a volte esacerbare i conflitti tra i coniugi, dall’altra possono essere anche un importante strumento per celarli.  Altre domande possono riguardare i singoli genitori come persone: «Come cambierà il mio ruolo di padre? »; «Cosa potrò fare adesso per sentirmi ancora utile? », e così via. Chi più e chi meno, ognuno può sperimentare sentimenti diversi e porsi interrogativi nuovi.

È importante dare un nome alla fase di vita che si sta attraversando come singoli e come coppia. Questo è fondamentale in primo luogo perché può aiutare a riconoscere, accogliere ed accettare le emozioni a volte anche contraddittorie, che si vivono. Si può essere contenti per il figlio che prende la propria strada, ma anche esserne angosciati. Si può avere paura di ritrovarsi da soli con il partner. E’ importante legittimarsi in quello che si sente. Questo affinché non ci si spaventi e si riesca a comprendere che è normale e fisiologico quello che sta accadendo. Può essere utile metterlo a fuoco, inoltre, anche per evitare che paure eccessive di un genitore ricadano su di un figlio.  Spesso in alcuni casi, può accadere che una grande difficoltà di quei figli che non riescono a distaccarsi dalla propria famiglia e faticano nel trovare una propria strada, possa risiedere proprio nella difficoltà dei genitori a lasciar andare quel figlio. Può crearsi un vortice di dipendenza reciproca che, spesso inconsapevolmente, può promuovere una situazione di staticità e immobilismo, che ostacola i figli nel proprio percorso di vita.

Utile per far fronte a questa fase della famiglia può essere quello di cercare nuovi modi di stare in relazione. Inoltre può essere importante ricercare nuovi stimoli anche con il partner. Fare un corso di ballo, abbonarsi ad un teatro, e così via. Ricercare le risorse, ritrovare una nuova libertà che per tanti anni è stata diversa e magari più limitata. Questa fase dipenderà molto anche da quanto nelle fasi di vita precedenti non ci si è persi come partner e come persone. Tanto più sarò stato in grado di tutelare anche degli spazi personali, delle passioni, dei momenti di coppia, tanto più sarà facile ritrovare tutto quello che si è costruito e dargli nuova vita. La famiglia cambia, ci si allontana, ma non smette mai di esistere. Resta il nucleo centrale della vita di un individuo. Un nucleo vitale che dà possibilità, crea contatti, ma che allo stesso tempo permette a tutti di evolvere esprimendo la propria unicità e trovando la propria strada.

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