Dopo Lucifero, l’anticiclone subtropicale africano che in Sicilia ha fatto raggiungere anche i 48 gradi e ha bruciato mezza Italia, adesso – perlomeno al Nord – sta arrivando il maltempo.
La Protezione civile ha diramato un’allerta gialla per rischio temporali per quattro regioni: Piemonte, Lombardia, in estensione a Veneto e Friuli Venezia Giulia, in particolar modo sui rispettivi settori settentrionali. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, locali grandinate, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.
E purtroppo, i violenti temporali rischiano di rendere ancora più difficili la situazione dei campi arsi dalla siccità. Un contadino di 42 anni è morto in Val Sarentino, in provincia di Bolzano (Trentino Alto Adige) dopo una violenta grandinata. Mentre cercava di drenare l’acqua dal suo campo, l’uomo è stato travolto da una frana. Soccorso, è deceduto poco dopo in ospedale.
Il problema, spiegano da Coldiretti, è che l’afa e la prolungata mancanza di pioggia hanno scottato la frutta e la verdura, impoverito i vigneti, fatto cadere olive e agrumi dagli alberi, tagliato il raccolto di pomodoro e del foraggio necessario per l’alimentazione del bestiame e seccato i terreni. La pioggia, attesa per combattere la siccità, per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.
Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni secondo la Coldiretti ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari. Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola.
Il maltempo, comunque, non arriverà al Sud, ma contribuirà ad allentare il gran caldo che asfissia il Centro Italia, facendo ridurre di 5-6 gradi le temperature nei prossimi giorni.