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Persona e famiglia > Noi due

Le emozioni dei bambini

di Serena Scotto d’Abusco

- Fonte: Città Nuova

Suggerimenti per i genitori che vogliono mantenere il benessere familiare. L’importanza della coerenza educativa

Mattia ha sei anni ed è un bimbo sveglio e molto vivace che fa tanta fatica però a gestire le proprie emozioni. Non rispetta le regole, è molto irrequieto ed anche solo andare a cena fuori diventa per i genitori Katia e Simone, una vera e propria sfida. Le giornate si concludono sempre con un senso di sopraffazione. Katia e Simone sentono di aver perso totalmente il controllo sull’educazione di Mattia ed accumulano frustrazione e senso di inadeguatezza. Sentono che non riescono a svolgere il ruolo genitoriale come vorrebbero.

Inoltre Mattia comincia a manifestare delle difficoltà anche a scuola e con i compagni. Quando viene contraddetto da qualcuno o ripreso dalle insegnanti ha delle vere e proprie crisi di rabbia, mette in atto dei comportamenti oppositivi e a volte rischia anche di diventare violento. Come fare per aiutare Mattia ed i suoi genitori a migliorare il benessere familiare?

Non esistono, ovviamente, delle ricette che possano andar bene in qualsiasi situazione. È opportuno sottolineare come però uno dei cardini fondamentali dell’essere genitori sia il cercare di mantenere una coerenza educativa. Più volte, nel corso di passati articoli, abbiamo sottolineato l’importanza di stabilire con i propri figli delle regole chiare, e cercare soprattutto di farle rispettare. Necessario al tal proposito, però, risulta anche il fatto che le regole debbano essere condivise tra i due genitori.

Questo non significa che le idee tra i due partner debbano sempre essere le stesse. Ciascun adulto, infatti, proviene da esperienze di vita diverse, ed ha elaborato la propria esperienza di figlio in maniera diversa. È necessario però che, attraverso un dialogo costante si riesca a strutturare una linea di pensiero coerente, che riesca ad indicare al figlio un sentiero da seguire.

Questa condivisione è necessario che permanga sempre. Anche in quelle situazioni in cui i due partner attraversano momenti di crisi o addirittura si arrivi alla rottura coniugale bisogna ricordare che non cessa il rapporto genitoriale, né con i figli né con l’ex coniuge. Questo significa che il dialogo sugli aspetti educativi deve essere preservato al di là di tutto.

A volte si può non apprezzare l’altro come genitore. Possono esserci cose difficili da condividere, ma anche in quelle situazioni bisogna ricordare che è quella la persona che si è scelta per condividere l’esperienza della genitorialità ed il desiderio di fare dei figli. Ed è quella persona che è il padre o la madre di nostro figlio con cui si condivide la responsabilità genitoriale sul bambino. Può succedere che in alcuni casi vengano presentati due modi di pensare differenti. Indispensabile, però, che non ci sia una mancanza di rispetto verso l’altro. Anche il trovare un accordo, un dialogo, nonostante le diversità può essere un prezioso insegnamento per i figli.

I bambini possono disorganizzarsi. Non hanno regole precostituite, motivo per cui vanno aiutati nel gestire comportamenti ed emozioni. Hanno bisogno di guide attente e sicure che gli presentino con costanza e coerenza dei modelli da seguire. Prezioso più di tutto è l’esempio. Ma fondamentale è anche la presenza di regole chiare e costanti nel tempo. Non cambiare le regole in corso d’opera a seconda della situazione.

Questo non significa che non possano esistere le eccezioni, ma è necessario che il bambino le percepisca come tali, che continui a sentire che ha una guida a cui affidarsi e che non sia in balìa di genitori che si disorganizzano insieme a lui. Tenendo conto dell’età del bambino che abbiamo dinanzi è necessario che l’adulto mantenga il controllo di quello che accade. Che riesca a gestire, condurre e guidare il comportamento del bambino. Che lo aiuti ad avere dei punti saldi, lo faciliti nel riconoscere le emozioni che prova e con empatia e fermezza lo guidi nel cercare di viverle in maniera adeguata al contesto e all’età.

Inutile dire che, quanto più un adulto sarà in grado di conoscere, controllare e vivere le proprie emozioni tanto più sarà in grado di aiutare i propri figli a fare lo stesso. Importante è innescare un percorso virtuoso che possa aiutare grandi e piccoli a migliorare i comportamenti ed il benessere emotivo.

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