«Van Gogh è il pittore della disarmonia, ma non nel senso negativo della parola, piuttosto per via del suo essere dotato di un altro tipo di armonia». Il pittore era un uomo insofferente ad ogni regola, un autodidatta. Una persona socialmente disadattata: che non riusciva ad andare d’accordo con nessuno. «Contemporaneo agli impressionisti, ma non ha niente a che vedere con loro, è diverso: lui è dotato di un immenso talento, ma non è mai riuscito a trovare un suo pubblico, capace veramente di ascoltarlo», spiega Dal Bello, che aggiunge: «La sua diversità consiste nella sua grande tensione alla libertà». Un pittore mistico, sempre in cerca dell’eternità, dell’ultraterreno. «La sua tensione all’infinito è più grande del suo corpo».