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La storia di padre Gabriele: dalla sofferenza alla dedizione al prossimo

di Aurelio Molè

Attraversa tre guerre, subisce due attentati, sopravvive a due incidenti stradali. Porta nel suo corpo le ferite del suo Paese, l’Iraq, che il papa ha visitato dal 5 all’8 marzo. Firas A Khider, oggi è un religioso rogazionista, si chiama padre Gabriele ed è vice parroco in una periferia romana

Padre Gabriele (Firas A Khider) con papa Francesco e i suoi genitori il giorno della sua ordinazione.

Firas A Kidher è nato a Baghdad 43 anni fa. Il suo corpo mostra le ferite di due attentati subiti, di tre guerre attraversate e di due incidenti gravissimi. Il primo conflitto che ha vissuto è stata la guerra tra Iran e Iraq nel 1982, quando Baghdad tremava sotto le bombe dei nemici. Poi la prima Guerra del Golfo, tra il 1990 e il 1991, che vedeva contrapposto l’Iraq a 35 Stati alleati. La terza guerra vissuta da padre Firas è la caduta di un dittatore nel 2003: Saddam Hussein.

Poi gli attentati: due nello stesso giorno. Anno 2014. Firas A Kidher è già da anni un religioso rogazionista e vive a Roma, ma deve rientrare in Iraq per il rinnovo dei documenti a Mosul. Siamo nell’era del Califfato dell’Isis. Firas è anche scampato a due incidenti: uno quando aveva due anni e l’altro quando è stato investito da un camion di 16 tonnellate. Il dolore che i suoi occhi hanno visto, le cicatrici che porta sul suo corpo lo hanno portato a dedicare la sua vita  agli altri e oggi è padre Gabriele.

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