Nel corso della storia di una coppia sono tante le fasi che spesso si alternano. Alcune sono fasi più belle, piene di passione, voglia di conoscersi e complicità. Altre appaiono più faticose, l’entusiasmo si affievolisce, lo stress quotidiano prende il sopravvento e sembra che poco sia rimasto del tempo passato.
Possono esserci, inoltre, fasi di transizione molto delicate: nascita di un figlio o di un nipote, difficoltà nel concepire, cambiamenti lavorativi, malattie, morte di un genitore, ecc. in cui la solidità della coppia può essere messa a dura prova, lo spazio dedicato ai due si assottiglia ed è necessario impiegare più energie del solito per non perdersi e cercare di costruire una nuova unità.
Se questo non avviene, e di conseguenza queste fasi si protraggono senza che vengano affrontate con attenzione e supporto adeguato, può accadere che uno o entrambi i partner ricerchino nuovi stimoli all’esterno dello spazio destinato alla coppia. Ed è così che può nascere un tradimento.
Nel parlare di tradimento è necessario uscire dalla logica classica che porta a definire tradimento esclusivamente il momento in cui si tradisce il partner con un’altra persona. L’ottica da assumere, invece, è di tipo complesso che porta a considerare come tradimento qualsiasi cosa, attività, persona, che si inserisca all’interno della relazione tra due partner, assorbendone le attenzioni, minandone l’intimità, l’alleanza e quella fiducia alla base del patto stipulato.
È il caso, ad esempio, di Giampiero e Gaia, cinquantenni in profonda crisi coniugale in seguito alla morte del padre di lui. In quell’occasione infatti, Giampiero non si era sentito sostenuto dalla compagna. In seguito a questo lutto non condiviso, le difficoltà già presenti all’interno della coppia e fino ad allora gestibili, si erano esacerbate portando ad un progressivo allontanamento che Giampiero aveva affrontato dedicandosi anima e corpo all’azienda di famiglia. Da quel momento, gli spazi dedicati alla coppia si erano ridotti drasticamente e le recriminazioni crescevano. In seguito a questo anche Gaia, sempre più insoddisfatta del suo rapporto, aveva cercato una consolazione esterna trovando un nuovo partner ed arrivando ad una rottura con Giampiero.
Il caso di Cinzia e Giulio invece, ci parla di un’altra forma di tradimento: quella con la famiglia d’origine. Cinzia a soli 23 anni aveva avuto il primo figlio. In seguito alla nascita del bambino, Cinzia e il marito si erano ritrovati a scontrarsi sempre di più sulle modalità educative da adottare. Entrambi venivano da famiglie profondamente diverse e lo sforzo richiesto di integrazione tra modalità genitoriali differenti era davvero alto. Cinzia, inoltre, si sentiva profondamente sola ed insoddisfatta nelle sue interminabili giornate con il bambino. Giulio, invece, era concentrato nel cercare di far quadrare l’economia familiare non comprendendo le esigenze della moglie.
Entrambi erano divorati da una forte paura che non riuscivano però a condividere e dall’ansia di non farcela. In questa situazione di difficoltà, l’eccessivo legame tra Cinzia e i genitori non aveva giocato a loro favore. Cinzia passava le giornate ed i weekend con la sua famiglia d’origine in un altro paese e Giulio si sentiva sempre più solo ed escluso dall’accudimento del figlio. Cinzia aveva delle difficoltà nel tessere dei confini chiari tra lei e la madre, il confronto era costante, la coppia genitoriale sembrava costituito dalle due donne, in un vortice che allontanava Giulio e faceva crescere continui conflitti. Giulio, dal canto suo, si sentiva costantemente giudicato e mai all’altezza della situazione. Sentiva che Cinzia non era più sua alleata e avvertiva una costante competizione con la famiglia. Cinzia, invece, si sentiva dilaniata, in costante conflitto tra il dover scegliere il marito o la sua famiglia d’origine.
Quando si scopre o si mette a fuoco un tradimento, di qualsiasi tipo si tratti, le emozioni possono essere esplosive e contrastanti. Ci si può sentire delusi, sconfortati, privi di energie ma anche più determinati che mai nel cercare di riconquistare il partner. In tutte queste situazioni è importante che ci sia impegno da parte di entrambi i partner, voglia di ricominciare, basi solide di coppia da cui ripartire e capacità di perdonare. Solo rispolverando tutti questi ingredienti, mettendosi in gioco, sarà possibile utilizzare la crisi come una leva per lo sviluppo di una nuova e più profonda intimità.