«Non tutti i lavori sono uguali, non tutte le industrie sono uguali, non tutte le attività che producono ricchezza producono anche valore, perché sappiamo che esistono industrie, che non a caso vengono, in inglese, definite “sin industries”, “industrie del peccato” che, mentre producono ricchezza per gli azionisti, contemporaneamente distruggono valore e creano grandi costi sociali per il resto della società, sono le grandi imprese che operano nei settori del tabacco, dell’azzardo, degli alcolici e maggiormente in quello delle armi», così ha dichiarato, nell’intervista rilasciata ad Anna Maria Magrelli per Città Nuova, Vittorio Pelligra, professore di Politica Economia all’Università di Cagliari e curatore della rubrica domenicale de Il Sole 24 Ore “Mind the Economy”.
In questo intervento Pelligra, aderendo alla petizione pubblica per la riconversione del sito industriale della Rwm in Sardegna, chiama ad un impegno diretto degli imprenditori responsabili presenti nel territorio sardo e invita tutti a non subire «la logica ricattatoria del posto di lavoro qualunque esso sia. Ci sono già troppi lavori senza senso e molti socialmente dannosi. Questi non vanno tutelati, vanno trasformati.
Occorre tutelare il lavoratore, non il posto di lavoro, tanto più se questo viene trattato come un oggetto di scambio in un processo di acquisizione di consenso politico, in un territorio con una disoccupazione altissima».