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Senza anziani non c’è futuro

di Miriam Iovino

Si chiama “Senza anziani non c’è futuro” l’appello della Comunità di Sant’Egidio lanciato per riumanizzare la società e dire no ad una sanità selettiva che, durante l’emergenza corovavirus, ha visto i medici compiere tragiche scelte e soprattutto tanti nonni morire nelle Rsa o negli ospedali.

«Nella pandemia del Covid-19 gli anziani – si legge nell’appello – sono in pericolo in molti Paesi europei come altrove. Le drammatiche cifre delle morti in istituto fanno rabbrividire. Sta prendendo piede l’idea che sia possibile sacrificare le loro vite in favore di altre. Papa Francesco ne parla come “cultura dello scarto”: toglie agli anziani il diritto ad essere considerati persone, ma solo un numero e in certi casi nemmeno quello.

In numerosi paesi di fronte all’esigenza della cura, sta emergendo un modello pericoloso che privilegia una “sanità selettiva”, che considera residuale la vita degli anziani. La loro maggiore vulnerabilità, l’avanzare degli anni, le possibili altre patologie di cui sono portatori, giustificherebbero una forma di “scelta” in favore dei più giovani e dei più sani».

Con l’appello, scrivono dalla Comunità di Sant’Egidio, «crediamo che sia necessario ribadire con forza i principi della parità di trattamento e del diritto universale alle cure, conquistati nel corso dei secoli. È ora di dedicare tutte le necessarie risorse alla salvaguardia del più gran numero di vite e umanizzare l’accesso alle cure per tutti. Il valore della vita rimanga uguale per tutti. Chi deprezza quella fragile e debole dei più anziani, si prepara a svalutarle tutte.

Con questo appello esprimiamo il dolore e la preoccupazione per le troppe morti di anziani di questi mesi e auspichiamo una rivolta morale perché si cambi direzione nella cura degli anziani, perché soprattutto i più vulnerabili non siano mai considerati un peso o, peggio, inutili».

Tra i primi firmatari dell’appello ci sono Andrea Riccardi, storico, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Romano Prodi, già Presidente del Consiglio dei ministri e della Commissione UE, Irina Bokova, già Direttrice generale UNESCO, Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, Mark Eyskens, già primo ministro belga, Giuseppe De Rita, fondatore CENSIS, Jürgen Habermas, filosofo, Germania.

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