A Palazzo Bonaparte l’incontro con l’arte grafica del maestro dell’Art Nouveau Alphonse Mucha è affascinante. Le donne sinuose e avvenenti, un ricordo nostalgico di un Botticelli reinterpretato, offrono una galleria di figure femminili dai tratti quasi fatali, con echi pucciniani, in un trionfo del più puro decorativismo. L’attrice Sarah Bernhardt fu la musa di Mucha, capace — secondo lei — di “ritrarre l’anima”. Un’anima femminile molto dannunziana, seducente e astuta, imperlata e frusciante di seta. È un mondo di Belle Époque, raffinato, dalla linea fluente e musicale, che rimanda a un ideale di bellezza sorprendentemente vicino alle sfilate di moda contemporanee. Donne non come simboli o ninfe, ma forti, provocanti e sottili, frutto di un estetismo che appaga gli occhi e, forse, anche l’anima. Fino all’8 marzo.

Alphonse Mucha, “Un trionfo di bellezza e seduzione”. Credit: ANSA/Ufficio Stampa Arthemisia.
Al Museo del Corso – Palazzo Cipolla è la volta di Dalí: Rivoluzione e tradizione. L’immaginifico pittore spagnolo si confronta con Picasso ma anche con i maestri del passato — Vermeer, Raffaello e soprattutto Velázquez. Dalí distrugge, reinterpreta, supera Picasso e al tempo stesso lo sfiora soltanto: troppo diversi, troppo simili. Un’immersione in un artista sconcertante, che divora passato e presente con un’energia insieme distruttiva e creativa. Fino al 1º febbraio.

Dalì, “In Search of the Fourth Dimension”. Credit: ANSA/ Ufficio stampa.
Al Museo dell’Ara Pacis arriva Impressionismo e oltre: Capolavori dal Detroit Institute of Arts, con 50 opere dagli anni Quaranta dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento. Lavori di Degas, Le bagnanti di Cézanne, La dama in poltrona di Renoir. E poi Van Gogh, Matisse, Picasso, Modigliani, Emil Nolde, Oskar Kokoschka: un viaggio nell’evoluzione della pittura che sarà certamente un successo, perché l’Impressionismo attira sempre. Fino al 3 maggio.

Kandinsky, “Study for Painting with White Form”. Credit: Ufficio Stampa Zètema.
Ai Musei Capitolini – Villa Caffarelli si può visitare La Grecia e Roma. 150 originali greci — sculture, rilievi, ceramiche, bronzi — raccontano l’amore dei romani per l’arte greca: il loro collezionismo e anche il loro “saccheggio”. Tra le opere più rilevanti spicca il gruppo dei Niobidi, disperso tra Roma e Copenaghen. Fino al 12 aprile.
Alle Scuderie del Quirinale l’immensa rassegna Tesori dei faraoni presenta sei sezioni tematiche che raccontano la storia e la complessità del mondo egizio: religione, vita quotidiana, culto del faraone. Un mondo dorato, su cui torneremo. Fino al 3 maggio.

Uno dei reperti esposti alla mostra “Tesori dei Faraoni”. Credit: ANSA/ Elisabetta Stefanelli.