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F1: Kimi, un italiano nella storia

di Noemi Di Benedetto

Tra weekend sempre più cupi per le Rosse in F1, ecco uno spiraglio di luce per l’Italia dal pilota bolognese Andrea Kimi Antonelli che entra nella storia della F1 diventando il poleman più giovane della storia

L’autista Mercedes Andrea Kimi Antonelli al Gran Premio di Formula 1 di Miami, Florida, USA, 4 Maggio 2025. Ansa EPA/SHAWN THEW

In questi primi fine settimana pazzi della stagione di F1, tra le McLaren con l’auto più veloce ma che non riescono a concretizzare il vantaggio in punti, RedBull che tra mille cambi sembra essersi stabilizzata con Tsunoda come compagno di Verstappen che sembra guidare un’auto diversa e la Ferrari che sembra non essere stata capace di fornire un’auto da corsa a due ottimi piloti, ecco sbucare da casa Mercedes un rookie che è l’unico che sta riuscendo ad emergere e che riesce a dare qualche gioia a noi tifosi della penisola azzurra: Andrea Kimi Antonelli, alias AKA.

L’arrivo in F1

Nato il 25 agosto 2006 a Bologna, Kimi Antonelli è un pilota cresciuto nella scuderia Mercedes fin dal 2019. Dopo aver vinto la Formula 4 ADAC, la Formula 4 italiana e i FIA Motorsport Games nella categoria Formula 4 nel 2022 e la Formula Regional Middle East e la Formula Regional Europea nell’anno successivo, nella stagione 2024 corre in Formula 2 con la Prema, saltando la Formula 3. La stagione termina con il sesto posto nella classifica piloti e l’annuncio del passaggio in Formula 1 a partire dalla successiva stagione. L’ancora diciassettenne Antonelli, infatti, è scelto dal team tedesco e, soprattutto, da Toto Wolff per sostituire nientepopodimeno che Lewis Hamilton, il pilota che ha contribuito a rendere grande la Mercedes, a partire dalla stagione appena iniziata dopo che il britannico aveva annunciato il suo passaggio alla scuderia di Maranello.

E così, ignorando le critiche di chi pensava che il team principal della scuderia di Berkley stesse rischiando troppo ingaggiando un pilota senza esperienza in F1, Toto Wolff decide, tra i tanti piloti con esperienza liberi, di prendere proprio il pilota italiano perché «non volevo lasciarmelo sfuggire, come ho fatto con Verstappen ai tempi, quando non avevo una macchina per lui».

E quindi, grazie alla lungimiranza di Toto Wolff, eccolo approdare in F1 e non in un posto qualunque, ma nella monoposto che aveva accolto un 7 volte campione del mondo. Il giovane Kimi, con ancora neanche la patente di guida in mano, arriva in F1 e stupisce già dal suo debutto. In Australia, in una gara che sembrava una gara ad eliminazione, con quasi tutti i rookie più Alonso e Sainz fuori già dai primi giri, ecco Kimi non solo finire la gara, non solo finirla in zona punti ma, addirittura, arrivare appena ai piedi del podio, in una P4 al termine di una fantastica rimonta che ci racconta che Toto ci aveva visto giusto. In Cina, poi, eccolo continuare in zona punti in P8 e anche in Giappone in P6. Unica nota negativa arriva in Bahrain quando chiude appena fuori la zona punti. In Arabia Saudita, rieccolo in P6 ed eccolo arrivare a Miami, in un circuito per lui nuovissimo ma con un ottimo feeling con la macchina sin dall’inizio del weekend.

Un azzurro nella storia

Ed è a Miami, durante il lungo weekend che lo avrebbe portato ancora in P6 al termine della gara, che Andrea Kimi Antonelli trasforma le qualifiche della Gara Sprint in un pezzo di storia perché, conquistando la pole position nella Sprint Qualifying, il nostro Andrea è diventato il più giovane pilota a partire davanti a tutti in una sessione ufficiale di F1.

Con un giro perfetto in 1:26.482, Antonelli ha infatti preceduto la monoposto del leader del mondiale Oscar Piastri di soli 0.045 secondi, lasciando dietro anche l’altro missile guidato da Lando Norris e il campione in carica Max Verstappen. Il giovane talento azzurro ha così superato il precedente record di Sebastian Vettel, che aveva conquistato la pole a Monza nel 2008 a 21 anni e 72 giorni. E, anche se quella di Kimi Antonelli è una pole conquistata nella Qualifica della gara Sprint, sessione che non viene considerata valida ai fini statistici, il bolognese ha ancora molto tempo per battere il record ufficiale di Vettel e questo primo traguardo fa ben sperare tutta l’Italia che in questo momento non ha di certo di che gioire con le prestazioni a dir poco deludenti della Ferrari.

Certo, questo non è di certo il primo record di AKA perché dal suo debutto il giovane italiano ha già registrato numerosi primati: più giovane pilota a punti in F1, più giovane a guidare una gara e ora anche più giovane poleman. Con questa pole, tra l’altro, Antonelli ha riacceso ulteriormente l’entusiasmo dei tifosi italiani che non vedevano un pilota tricolore in pole dal 2009 con Giancarlo Fisichella. Quindi, il suo nome è già nella storia ma il futuro sembra promettere ancora più gloria per quello che potrebbe essere un nuovo campione del mondo made in Italy.

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