Arriva il secondo trionfo per il nostro Jannik Sinner al Six Kings Slam, il torneo esibizione di tennis che si è tenuto a Riyadh, in Arabia Saudita, dal 15 al 18 ottobre.
Il torneo, che vede sfidarsi i 6 tennisti più forti del mondo – quest’anno sono stati invitati Carlos Alcaraz, Novak Djokovic, Jannik Sinner, Stefanos Tsisipas, Alexander Zverev e Taylor Fritz – è partito molto bene per l’azzurro già dal primo turno.
Jannik, infatti ha iniziato dal primo turno il torneo esibizione che ha visto il numero uno al mondo, lo spagnolo Carlos Alcaraz e il campione olimpico e re dello Slam Novak Djokovic, partire direttamente dalla semifinale.
Nonostante il turno in più, per il già campione della prima edizione del torneo, tutto è filato liscio come l’olio nel campo indoor in terra saudita. L’ex numero uno al mondo, infatti, ripetendo lo stesso 2 set a 0 dalla prima fino all’ultima partita del torneo batte, rispettivamente: Tsisipas ai quarti di finale, Djokovic in semifinale e poi Alcaraz in finale mentre, dall’altro lato del tabellone, Fritz batteva Zverev ai quarti e veniva poi battuto da Alcaraz in semifinale per arrivare alla finale del terzo posto contro Djokovic che lascia l’ultimo gradino del podio all’americano.
E, se quarti e semifinale sono andati, non contro le aspettative, più che bene per il nostro campione azzurro, qualche sorpresa c’è l’ha riservata, invece, la finale contro il numero uno al mondo che, in questa stagione, ha dato del filo da torcere all’altoatesino.
Dopo le sconfitte con Alcaraz, infatti, Sinner si rifà alla grande e lo fa in due set assolutamente dominati.
Il primo set è pura poesia per i tifosi azzurri: un 6-2 in meno di mezzora, a dimostrare l’assoluto dominio dell’azzurro in un cemento, quello saudita, che sembra esaltare le sue caratteristiche e mettere in crisi Alcaraz.
Il secondo set è più equilibrato, con lo spagnolo più combattivo, ma non ancora in forma smagliante a causa di un infortunio alla caviglia che lo infastidisce. Sul 2-2, sono ben cinque i break point che lo spagnolo riesce ad annullare all’azzurro, ma è solo questione di tempo per Jannik prima di mettere il sigillo alla seconda edizione di questo torneo perché, dopo appena 70 minuti di gioco, Jannik Sinner era ancora re di Riyadh.
Ostacolo Alcaraz e un primo posto da ricostruire
La vittoria al torneo saudita, oltre ad aver portato un ricchissimo bottino al tennista di San Candido, ha ridato a Sinner la possibilità di battere un Alcaraz contro il quale, negli ultimi tempi, aveva collezionato solo sconfitte. E, soprattutto, di batterlo giocando ad un livello inaccessibile per lo spagnolo, come lo stesso ha dichiarato a fine match: «Quando Jannik gioca a questo livello…a volte sembra che stia giocando a ping pong, non è divertente essere dall’altra parte della rete. Mi motiva a tornare in allenamento, dare il 100% e migliorare».
Una vittoria, però, quella contro il numero uno, che non vale ai fini del ranking ATP che vede ancora Alcaraz saldamente al primo posto e Sinner ad inseguire. Ecco, quindi, perché dopo Riyadh per l’azzurro, lungi dall’essere arrivato il momento per riposarsi e spendere il ricco bottino vinto, è arrivato il momento di appendere al chiodo la racchetta di oro massiccio regalatagli per ricostruire, a testa bassa, il percorso che lo riporterà a ridiventare il numero uno al mondo.
E quindi, reduce dal trionfo nel Six Kings Slam, il tennista azzurro torna subito in Europa per gli ultimi appuntamenti stagionali.
A meno di 24 ore dalla vittoria in terra saudita, mentre il fratello, grande tifoso di Formula Uno esultava per una Ferrari finalmente sul podio al GP di Austin, ecco che Jannik era già in Austria, pronto per l’Erste Bank Open che si terrà a Vienna dal 20 al 26 ottobre.
Nell’ATP 500 di Vienna, ad attendere il 24enne azzurro, ci sarà il tedesco Daniel Altmaier contro cui Jannik conduce per 2-1 negli scontri diretti, prima di pensare all’obiettivo a breve termine più importante: difendere il titolo alle ATP Finals di Torino.