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Persona e famiglia > Noi due

Separarsi senza spezzarsi: come accompagnare i figli nel lutto della separazione

di Dorotea Piombo

- Fonte: Città Nuova

“Perché proprio a me? Come farò a gestire tutto da solo/a? Sto ancora cercando di capire cosa è andato storto…”. Queste sono le domande che spesso rimbombano nella mente di due genitori nel momento della separazione, un’esperienza emotiva devastante e complessa

Nuovi equilibri familiari nascono quando l’amore per i figli resta, anche se i genitori camminano strade diverse. Foto di Abdullah Ahmad, su Unsplash.

Emotivamente, i genitori attraversano un vero e proprio turbinio di sentimenti contrastanti. C’è la sensazione iniziale di shock e incredulità, come se tutto ciò che era stato costruito stesse improvvisamente crollando. Subito dopo emergono sentimenti di dolore, tristezza intensa per la perdita di un progetto di vita condiviso e, frequentemente, un senso di fallimento personale. Molti si confrontano con una profonda ansia per il futuro incerto, soprattutto su come la separazione influenzerà i figli e il loro benessere. Ma la separazione non è mai soltanto una questione di coppia. È una ristrutturazione profonda dell’intero sistema familiare, un cambiamento che genera emozioni complesse e talvolta contrastanti. In termini psicologici, rappresenta un vero e proprio lutto relazionale: qualcosa finisce, ma da quella fine può nascere una nuova forma di equilibrio affettivo.

Una famiglia, composta da Anna e dai tre figli – Luca di 14 anni, Chiara di 10 e la piccola Emma di 6 – ha vissuto sulla propria pelle il peso e la possibilità di questa transizione. Quando la coppia genitoriale ha deciso di separarsi, le vite di tutti si sono riassestate su nuove orbite. Luca, alle prese con l’adolescenza, ha reagito con rabbia e chiusura; Chiara ha mostrato insicurezza e bisogno di conferme; Emma ha posto le domande più dirette e disarmanti, come solo i bambini sanno fare.

Anna ha compreso che la priorità non era dare spiegazioni immediate, ma aiutare i figli a mantenere una base emotiva sicura. È in questa fase che la figura genitoriale assume un ruolo cruciale: quello di contenimento e di mediazione. E’ importante ricordare che la separazione non interrompe la genitorialità, ma ne ridefinisce le modalità. È fondamentale che i genitori continuino a cooperare, mantenendo una “co-genitorialità funzionale”, in cui le divergenze personali restano separate dalle responsabilità educative. Per accompagnare i figli attraverso il cambiamento, esistono alcune strategie che si rivelano fondamentali:

Riconoscere e legittimare il dolore: nominare la separazione come un lutto aiuta i figli a comprendere che la sofferenza è naturale e condivisa.

Offrire sincerità e coerenza comunicativa: evitare mezze verità o bugie “protettive” e utilizzare un linguaggio adeguato all’età.

Preservare la continuità familiare: routine prevedibili e rituali quotidiani rafforzano la sensazione di stabilità.

Distinguere i ruoli affettivi: i figli devono sapere che l’amore di coppia può finire, ma quello genitoriale non si esaurisce.

Ridurre i conflitti di lealtà: non chiedere ai bambini di scegliere, ma permettere loro di amare entrambi i genitori.

Accettare il supporto di terzi: la collaborazione con psicologi o figure educative può offrire nuovi strumenti di comunicazione familiare.

Trattare con i figli temi come la perdita, il cambiamento e la resilienza permette di creare un linguaggio condiviso del dolore e della rinascita. Anche la rabbia o la nostalgia possono diventare ponti di dialogo, se vissute come emozioni legittime e non come sintomi da correggere.  Ogni separazione, pur con il suo carico di fatica, può trasformarsi in un passaggio di crescita personale e familiare. Per molte famiglie, il percorso di elaborazione ha insegnato che non è la fine a determinare il destino di una casa, ma la qualità delle relazioni che continuano ad abitarla. Quando la coppia si separa, la famiglia non si disgrega: cambia forma, ma può restare intera nella sua essenza più profonda.

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