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L’Italia parte col botto ai Mondiali di Atletica

di Noemi Di Benedetto

I Mondiali di atletica si giocano a Tokyo, dove tutto è iniziato come un sogno e come un sogno, a distanza di ben 4 anni, sta continuando

Antonella Palmisano festeggia dopo la marcia femminile di 35 km ai Campionati mondiali di atletica leggera 2025 a Tokyo, Giappone, 13 settembre 2025. Ansa EPA/FRANCK ROBICHON

Certo, Tokyo dà e Tokyo riprende, le divinità di Tokyo 2020 sono cadute dall’Olimpo, ma questo è lo sport: oggi va così, domani chi lo sa? E noi, oggi, abbiamo una sola certezza: anche senza il capitano Gimbo e l’uomo più veloce in finale, i ragazzi dell’atletica portano alto il tricolore azzurro come mai prima d’ora. Antonella Palmisano, Nadia Battocletti e Leonardo Fabbri: 3 atleti, 3 medaglie in appena 16 ore. Ed è già storia.

Super Antonella nella 35 km

È già storia perché mai, in 20 edizioni della rassegna iridata, l’Italia era partita così bene e aveva messo insieme 3 medaglie in un solo giorno di gara (dalle 7:30 alle 23). Un risultato devastante, da libri di storia, che mette il timbro di qualità sul lavoro che nacque proprio a Tokyo, 4 anni fa. E non parliamo solo di tempistiche e velocità nel vincere medaglie perché il gruppo di Stefano Mei in meno di un giorno ha già preso la metà della migliore spedizione di sempre, a Göteborg 1995. Ma partiamo dall’inizio, 3 medaglie e 3 atleti che andiamo a vedere uno ad uno.

Ad aprire le danze tra le strade della capitale giapponese è la nostra super Antonella Palmisano che inaugura il medagliere azzurro con un magnifico argento nella 35 km dietro all’avversaria e amica Maria Pérez. Per l’azzurra si tratta del terzo podio iridato dopo i due bronzi di Londra 2017 e Budapest 2023 e l’argento arriva proprio in Giappone dove nel 2021 ha conquistato la medaglia d’oro Olimpica ai Giochi di Tokyo 2020.

La tarantina, a cui mancava solo un argento in una bacheca costellata di ori e bronzi, diventa così la terza atleta azzurra a vincere almeno 3 medaglie mondiali, dietro a Fiona May a quota 4 ed eguagliando Antonietta Di Martino (un argento e due bronzi).

«Sono contenta di aver portato a casa una medaglia che mi mancava in un posto speciale – commenta la 34enne pugliese – perché avevo voglia di costruire nuovi ricordi dove ho vissuto l’emozione dell’oro olimpico». E, a proposito della vincitrice Maria Perez che scherza dicendo: «Siamo come Sinner e Alcaraz», l’azzurra commenta: «Sono contenta anche che Maria abbia vinto. Lei è un’amica vera, mi ha ridato la motivazione dopo la delusione dell’anno scorso e ci siamo anche allenate insieme».

E la nostra fuoriclasse continuerà ad allenarsi perché chissà che sabato 20 settembre non possa migliorare il suo palmarès nella 20km di marcia.

Nadia Battocletti festeggia per il secondo posto nella finale femminile dei 10.000 metri ai Campionati mondiali di atletica leggera 2025 a Tokyo, Giappone, 13 settembre 2025. Ansa EPA/ALEX PLAVEVSKI

Chapeau Nadia

E continuiamo con le medaglie di questa prima giornata, di questo 13 settembre 2025 che resterà impresso nei nostri cuori e che, ancora di più, sarà già tatuata nel cuore di Nadia Battocletti. E diversamente non potrebbe essere perché ai Mondiali di Atletica 2025 di Tokyo la nostra azzurra, la nostra immensa Nadia ha conquistato la medaglia d’argento nella finale dei 10.000 metri compiendo un’impresa epica. Sì, un’impresa, perché qui non parliamo di una semplice medaglia, qui parliamo di una gara con le donne più veloci del pianeta contro cui, prima delle magie di Nadia, neanche pensavamo di poterci sfidare. Dal primo giro sempre nel gruppo di testa, ma la gara non era di forza o di velocità, era di testa, di strategia e di cuore. Quando il ritmo si fa duro, quando le keniane e le etiopi lanciano i loro colpi all’inizio della seconda metà, Nadia non vacilla: si tiene nel gruppo di testa, studia, ascolta il suo respiro, misura le forze, non si lascia intimidire dal ritmo forsennato e non cade nella trappola messa in atto per sfinirla perché lì, tra le più forti del pianeta, la trentina non è spettatrice: è protagonista. E lo dimostra per tutta la gara ma poi, nel finale, la magia: la keniana Beatrice Chebet è avanti, ma Nadia non arretra: spinge, vola negli ultimi metri, sorpassa chiunque può, una per una. Il rettilineo diventa fuoco e lei un’onda che risale fino a fermare il cronometro a 30’38”23 che, manco a dirlo, è il nuovo record italiano. Ed è per questo che l’argento di Nadia non è solo un argento, e la medaglia che le ha fatto capire “l’atleta che sono”. Quindi, solo chapeau Nadia, dire altro sarebbe superfluo, sei già storia. E arrivederci verso i 5.000 metri perché anche qui tra le collane delle fuoriclasse africane, c’è la nostra italiana che non arretra e non si accontenta.

Leonardo Fabbri gareggia nella finale del lancio del peso maschile ai Campionati mondiali di atletica leggera 2025 a Tokyo, Giappone, 13 settembre 2025. Ansa EPA/MAST IRHAM

Fabbri nell’élite

E la terza medaglia è di Leonardo Fabbri che, con 21.94 si prende il bronzo iridato a Tokyo. Il bronzo giapponese del lanciatore azzurri – seconda medaglia consecutiva a livello mondiale – lo conferma nell’élite della disciplina. Il gigante toscano a cui manca solo l’oro in bacheca, può infatti vantare l’argento di due anni fa in Ungheria, il titolo in Diamond League a Bruxelles e ora il bronzo sotto il cielo di Tokyo: 3 medaglie in 3 anni, mica roba da poco. Inoltre, la seconda medaglia mondiale, gli vale anche il titolo di lanciatore italiano più vincente di sempre a livello iridato.

«È la gara dove mi sono piaciuto di più, soprattutto dopo un riscaldamento dove ho raggiunto a malapena i 20 metri», questo il commento del toscano alla fine della gara vinta dal solito inevitabile Ryan Crouser e con l’argento per il sorprendente messicano Uziel Munoz. Un commento maturo, che quasi non ti aspetti da chi non si accontenta mai ma che oggi può essere fiero di quello che ha già fatto e della conferma che, forse, in cuor suo aspettava.

Iliass Aouani al traguardo durante la maratona maschile ai Campionati mondiali di atletica leggera 2025 a Tokyo, Giappone, 15 settembre 2025. Ansa EPA/FRANCK ROBICHON

E avevamo parlato di 3 medaglie ma, neanche il tempo di svegliarci e siamo già a 4 perché nella maratona vinta al fotofinish dal tanzaniano Alphonce Simbu sul tedesco Amanal Petros, c’è anche il nostro Iliass Aouani che si prende il bronzo con il tempo di 2h09:53. Un bronzo “che arriva dalle case popolari” per chi, come il nostro Iliass ha avuto l’ardire di sognare in grande.

Ma il Mondiale è ancora lungo e avremo modo di parlare di Iliass e degli altri azzurri che ci regaleranno ancora una settimana di emozioni. Intanto, occhi puntati a Tokyo perché magari le medaglie sono già aumentate.

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