“Dieci giorni di ricerca e nuove scelte”, così si potrebbe sintetizzare quello che è avvenuto dall’11 al 20 luglio a Loppiano, la cittadella internazionale del Movimento dei Focolari: “Quo Vadis?”, un percorso di 10 giorni che ha visto protagonisti giovani provenienti da più di 15 Paesi, riuniti per un’esperienza intensa di discernimento e crescita personale.
Il titolo “Quo Vadis?” è stato scelto da alcuni giovani alla ricerca del senso profondo della loro vita, ispirandosi alla tradizione che narra dell’apostolo Pietro, in fuga dalla persecuzione di Roma, che avrebbe incontrato Gesù e gli avrebbe chiesto: «Signore, dove vai?». È la stessa domanda che oggi tanti giovani, al bivio di scelte importanti, rivolgono con fede e confidenza a Gesù, certi di non essere soli nella ricerca della propria strada.
Il cammino è stato impostato come un itinerario di discernimento alla luce della Parola di Dio – “lampada ai miei passi” – e del carisma dell’Unità, che invita a fondare la vita e le proprie scelte nella prospettiva della comunione.
I partecipanti hanno vissuto giornate dense di spiritualità, immersione nella Parola, workshop esperienziali, convivenza e serate condivise con la comunità di Loppiano. Clicca qui per guardare un video riassuntivo.
Dai primi feedback emerge un filo d’oro: il senso di libertà interiore e di rispetto. «Qui ci sentiamo profondamente rispettati nella nostra libertà. Non ci sono secondi fini. Abbiamo ritrovato una gioia che non sentivamo da tempo. Abbiamo trovato una famiglia», ha raccontato una giovane in un momento di condivisione. Molti hanno sottolineato di aver potuto affrontare domande e ferite senza paura, rileggendole alla luce della fede. «Il mio cuore sta facendo un cammino di rinnovo della fiducia in Dio e delle opportunità per il futuro», ha scritto un partecipante.
Determinante è stata la presenza di un team di tutor e accompagnatori con vocazioni e professionalità differenti – focolarini, famiglie, volontari, professionisti – che hanno offerto ascolto e prospettive diversificate, tutte orientate al servizio e al dono di sé per Dio e per l’umanità. Per loro stessi l’esperienza è stata un cammino di comunità, «accompagnare con Gesù e lasciarsi accompagnare da Lui».
Il percorso non si chiude con l’esperienza estiva: la relazione continua in un gruppo WhatsApp, nei legami con le comunità locali e attraverso incontri informali con i tutor e accompagnatori. Un nuovo appuntamento è già fissato per fine ottobre, per ritrovarsi dopo tre mesi, verificare il cammino compiuto e raccogliere spunti per le prossime edizioni.
Intanto, resta vivo il frutto più prezioso: la chiarezza che molti giovani hanno maturato per le proprie scelte future, con la consapevolezza di non essere soli. «La felicità è la chiave. La felicità è il frutto», ha sostenuto un giovane con un sorriso che nasconde sogni da coltivare, amare e… accompagnare.
L’invito allora è per tutti i giovani in cerca di qualcosa di prezioso, di molto prezioso che dia senso alle loro vite, qualcosa che devi dai percorsi tradizionali e le colori di unicità ed irrepetibilità, perché, detta con Ligabue, alle volte ci sono strade troppo strette e dirette per chi vuol cambiar rotta o sdraiarsi un po’ che andare va bene però a volte serve un motivo, un motivo.
