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Frammenti di luce

di Mario Dal Bello

È possibile sperare dopo la morte di una persona amata?. Lo domanda il film dell’islandese Rùnar Rùnarsson, in uscita il 14 agosto. Intenso.

Foto produzione

Diddi ama Una, che come lui studia arte all’università. Il loro è un amore segreto, perché lui sarebbe legato in realtà a Klara che abita però lontano. Dopo una notte insieme, lui ha deciso di chiudere con Klara: vorrebbe stare con Uma, avere dei figli… Un incidente gli toglie la vita.

La luce, che era l’amore, va in mille pezzi. Uma deve gestire il lutto insieme agli amici. Ed è singolare come questi giovani desiderino stare insieme, anche aggrappandosi fisicamente gli uni agli altri, per condividere e forse sopportare un dolore immenso. La morte improvvisa è un dramma faticoso da vivere. Specialmente per Uma, una bravissima Elin Hall .

Il film segue, pur nella brevità, con lucida sintesi i vari momenti in cui lo specchio bellissimo dell’amore fra Diddi e Uma va in mille frantumi, frammenti di una storia che non sa più come ricomporsi. Bere, ballare, stordirsi, non aiuta.

Quando poi arriva Klara, che nulla sa del legame fra i due giovani, la commedia è durissima: Uma deve fingere di comprendere il dolore della ragazza, tentare un approccio con la donna-rivale. Klara è ingenua, semplice, sfoga immediatamente nel pianto il suo dolore. Ed anche Uma soffre: ha perso il suo primo vero amore, solitario, perché gli amici ed il padre in fondo non lo comprendono.

Nel cielo sempre nuvoloso dell’Islanda, nel gelo della funzione funebre in una chiesa gotica senza alcun fiore, nel canto dolente e lacrimoso, sembra non ci si sia spazio per la speranza, o per un Dio consolatore.

I giovani amici lentamente riprendono a vivere, a sognare, a progettare. Uma, no: il suo vetro è esploso, non sa più chi è e cosa fare. Potente è il momento in cui lei fissa allo specchio la sua immagine che si “doppia” con quella di Klara che ospita la notte prima che parta. Forse le due potranno trovare una via di uscita?. Klara davanti al mare aveva detto ad Uma : “Diddi è il sole e noi gli stiamo dicendo addio”. Una possibile speranza?

Intenso, forte e delicato, recitato perfettamente da giovani attori, con silenzi che fanno pensare a Bergman, il film indaga sulla morte vista dai giovani, sul loro dolore crudele e sulla ricerca di un frammento di luce nel buio dell’esistenza. Da non perdere.

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